Francia, Parigi. Circolare polizia, espellere Rom da quartieri alti, polemiche

Pubblicato il 16 Aprile 2014 - 15:43 OLTRE 6 MESI FA
Rom a Parigi

Rom a Parigi

FRANCIA, PARIGI – “Espellere i Rom dai quartieri alti”: polemiche in Francia per la circolare della polizia di Parigi, che ordina agli agenti del sesto arrondissement – una delle zone più chic della capitale francese – di “identificare” ed “espellere sistematicamente” le famiglie rom che mendicano per strada. “Una polizia che scheda i Rom (…) non è quella di uno Stato democratico”, tuona l’associazione ‘La Voix des Roms’. Mentre SOS Razzismo si dice “scandalizzata” per questa “ennesima violenza” nei loro confronti. E’ un “trattamento indegno e discriminatorio”, protesta il sindacato dei magistrati (SM), deplorando che alcune fasce della popolazione vengano trattate come ‘sub-cittadini’.

La polizia cerca di buttare acqua sul fuoco. “Le forze dell’ordine agiscono in un quadro legale”, assicura Laurent Nunez, direttore di gabinetto del prefetto di Parigi, rimangiandosi il termine di “espulsione sistematica”. Espressione del tutto “inopportuna”, riconosce l’alto esponente della polizia attribuendo le responsabilità dello scivolone lessicale al comandante che ha redatto la circolare. Davanti alle proteste,il governo di Francois Hollande è corso ai ripari, imponendo al commissariato in questione di rettificare la nota shock. L’affaire ha contribuito a rilanciare il dibattito, sempre molto vivo, sulla questione dei Rom.

Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha ricordato il principio secondo il quale “nessun controllo della polizia deve essere effettuato sulla base della nazionalità della persona”. Il portavoce del governo, Stephane Le Foll, ha detto che bisogna “cercare di farli tornare da dove vengono, o in Romania o in Bulgaria, in nome di un politica che deve però mantenere la sua dimensione umana”. Promosso inizialmente dall’ex presidente Nicolas Sarkozy, lo sgombero forzato dei campi Rom è stato rilanciato dal governo socialista, in particolare, dall’ex ministro dell’Interno ed attuale premier, Manuel Valls, anche detto il ‘Sarkozy’ di sinistra’, noto per le sue posizioni inflessibili su sicurezza e immigrazione, come l’ex presidente neogollista.

Dure critiche nei confronti di Parigi sono arrivate nei mesi scorsi da numerose Ong, che accusano le autorità francesi di procedere agli sgomberi prima del fondamentale via libera del giudice. Ma voci di protesta si sono levate anche alle Nazioni Unite e nella Commissione Ue. L’ultimo avvertimento è di Bruxelles giunto a settembre, con tanto di minaccia di sanzioni, dopo le dichiarazioni shock dello stesso Valls: “Integrare i rom in Francia non e’ possibile”, sentenziò l’allora ministro dell’Interno, oggi a capo del governo, aggiungendo: “Non ci sono soluzioni alternative allo sgombero dei campi e il respingimento dei rom alla frontiera”.

E ancora: “Ci illudiamo che il problema dei rom si possa risolvere con l’integrazione. Queste popolazioni hanno modi di vita molto diversi e in contrasto con i nostri”. Nel 2010, il commissario Ue alla Giustizia, la lussemburghese Viviane Reding, attaccò la Francia tracciando un parallelo tra le deportazioni della seconda guerra mondiale e lo sgombero dei Rom. “Prenditeli nel tuo Paese”, replico’ furioso Sarkozy. Sono in molti a ritenere che questo accanimento bipartisan contro i rom non sia altro che una cinica caccia ai voti del Front National, il partito di estrema destra, che alcuni sondaggi accreditano al primo posto nelle elezioni europee di maggio.