Parigi, Salò Club. “Nome fascista”. E scoppia la polemica

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2016 - 15:16 OLTRE 6 MESI FA
Parigi, Salò Club. "Nome fascista". E scoppia la polemica

Parigi, Salò Club. “Nome fascista”. E scoppia la polemica

PARIGI – E’ scoppiata la polemica a Parigi per il nome di quello che vuole essere uno dei più popolari locali notturni della capitale, il “Salò Club”, che verrà inaugurato questo fine settimana alla presenza di Abel Ferrara.

In un articolo pubblicato oggi, 19 ottobre, il quotidiano Libération striglia i proprietari del nuovo locale diFaubourg-Montmartre (in realtà è la versione ristrutturata del “Social club”, tempio underground delle notti parigine) ricordando loro che quel nome evoca una delle pagine più buie della storia d’Europa, la città “simbolo del fascismo mussoliniano”.

Sui social network qualcuno si lancia in dimostrazioni didattiche con un esempio direttamente tratto dalla storia di Francia: “Ragazzi, è come intitolare un locale a Vichy”, il regime collaborazionista del maresciallo Pétain. Ma i diretti interessati non sembrano nemmeno essersene accorti. Sul sito internet ‘Salo-club.com’ garantiscono che si tratta solo di “un riferimento al capolavoro di Pier Paolo Pasolini”.

Del resto l’invitato d’onore per l’apertura del nuovo locale (questo fine settimana, in contemporanea con la Fiac, la Fiera internazionale d’arte contemporanea che ormai è diventato uno degli happening più mondani di Parigi, al pari della Fashion Week) sarà Abel Ferrara, il regista americano che al grande intellettuale bolognese dedicò un film del 2014.

Però, bacchetta Libération, “l’ammirazione per il film “Salò o le 120 Giornate di Sodoma” di Pasolini non può farci dimenticare la realtà storica in cui affonda le sue radici: il regime mussoliniano liberticida, alleato di Hitler e complice della politica di sterminio degli ebrei. Attribuire un nome così a un luogo di svago e divertimento, anche se rivolto ai ‘movimenti alternativi’, è come minimo una gaffe, se non un errore di gusto o una tragica assenza di riflessione”.