Rifugiati musulmani obbligano cristiani a pregare con loro

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2016 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
Rifugiati musulmani obbligano cristiani a pregare con loro

Rifugiati musulmani obbligano cristiani a pregare con loro

BERLINO – Gli immigrati musulmani costringono i cristiani a prendere parte alle loro preghiere e minacciano quelli che si sono convertiti dall’islam al cristianesimo: è quanto emerge da un sondaggio condotto nei campi profughi tedeschi dall’organizzazione cristiana Open Doors Deutschland.

Da questo studio è emerso che otto rifugiati cristiani su dieci hanno subito maltrattamenti, angherie o veri e propri atti di bullismo da parte di profughi musulmani, in particolare afghani o iraniani.

Le aggressioni, stando a questa ricerca, si indirizzano particolarmente nei confronti degli iraniani e afghani che si convertono dall’islam al cristianesimo.

La denuncia dell’organizzazione assistenziale è stata presentata a Berlino nell’ambito di uno studio dal titolo “Persecuzione dei cristiani in Germania”. Il rapporto documenta la vicenda di 231 profughi cristiani, interpellati tra febbraio e aprile di quest’anno dai ricercatori di Open Doors Deutschland, i quali hanno dichiarato di essere stati tormentati o addirittura malmenati da uomini della sicurezza di religione musulmana che lavoravano nei centri.

“È solo la punta dell’iceberg”, ha detto il presidente di Open Doors, Markus Rode, che ha riferito anche di minacce di morte o di violenze nei confronti dei profughi cristiani e delle loro famiglie. Secondo Volker Baumann, rappresentante dell’associazione Avc che si occupa di cristiani perseguitati, in Germania sarebbero 40.000 i migranti vessati, solo per appartenere a minoranze religiose.

Open Doors ha lanciato la proposta di radunare le minoranze religiose non musulmane in gruppi più grandi nei centri di accoglienza. I partiti cristiani dell’Unione (Cdu e Csu) hanno detto di prendere molto sul serio l’allarme dell’associazione. In Germania sono oltre un milione i migranti arrivati nel 2015 dal Medio Oriente e dal Nord Africa.