Rouen, il testamento di Padre Hamel: “Mondo sia più fraterno”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Luglio 2016 - 17:10 OLTRE 6 MESI FA

ROUEN – Un appello a rendere il mondo più umano e più fraterno: è il testamento spirituale di Padre Jacques Hamel, sgozzato oggi nella sua chiesa nei pressi di Rouen da due uomini al grido di “Daesh”, ovvero la sigla del sedicente Stato Islamico. Dopo qualche ora è arrivata anche la rivendicazione ufficiale da parte dell’Isis.

Il settimanale cattolico Famille Chrétienne pubblica il suo messaggio sul giornale della parrocchia scritto all’inizio delle vacanze. “Possiamo ascoltare in questo tempo l’invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno”. Il prete invita anche a pregare per la pace “attenti a ciò che accade nel nostro mondo in questi tempi”.

“Un tempo di incontri con i vicini, con gli amici: un momento per prendere il tempo di vivere qualcosa insieme. Un tempo per essere attenti agli altri. Un tempo di condivisione: condivisione della nostra amicizia, della nostra gioia. Un momento di vicinanza ai bambini, mostrando loro che contano per noi. Un tempo anche di preghiera: attenti a ciò che accade nel nostro mondo in questi tempi£.

Preghiamo per coloro che hanno più bisogno, per la pace, per un migliore vivere insieme. Questo è l’anno della misericordia. Facciamo in modo che il nostro cuore sia attento alle cose belle, ad ognuno, e a quelli che rischiano di sentirsi un po’ più soli. Che le vacanze ci permettano di fare un pieno di gioia, di amicizia, di ritorno alle origini. E allora potremo, ricaricati, riprendere il cammino insieme. Buone vacanze a tutti. Padre Jacques”.

Padre Jacques, come si evince anche dalle sue parole, era un uomo buono, di grande carisma con 50 anni di sacerdozio alle spalle. Era nato nel 1930 a Darnétal nel dipartimento della Senna Marittima, in Normandia. Era stato ordinato sacerdote nel 1958 e nel 2008 aveva celebrato il suo giubileo d’oro, i suoi 50 anni di servizio. Era prete ausiliario nella parrocchia di Saint-Etienne-du-Rouvray: “I sacerdoti hanno il diritto di andare in pensione all’età di 75 anni ma lui si sentiva ancora forte”, racconta padre Auguste Moanda-Phuati, il parroco.

I due attentatori che sono entrati in azione martedì 26 luglio e hanno preso in ostaggio il sacerdote, due suore e due fedeli. Nella sua chiesa, rifugio sacro, padre Jacques è stato sgozzato. Nell’attacco è rimasta ferita in modo grave anche un’altra persona, che in queste ore lotta tra la vita e la morte. Alla fine i due uomini sono stati uccisi dalla polizia.