Salah Abdeslam: “Volevo farmi esplodere allo Stadio”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2016 - 15:34 OLTRE 6 MESI FA
Salah Abdelslam, avvocato: "No estradizione, collaborerà

Il fermo immagine dell’arresto di Salah (Ansa)

BRUXELLES – Salah Abdeslam è stato incriminato per terrorismo e non vuole essere estradato in Francia. A dirlo è il suo avvocato Sven Mary aggiungendo che il suo assistito vuole collaborare, una delle condizioni chieste da Mary a Salah per accettare la sua difesa. “Ci opporremo alla richiesta di estradizione in Francia”, ha affermato l’avvocato durante l’interrogatorio del suo assistito avvenuto nel pomeriggio, precisando che Salah Abdeslam “collaborerà con la giustizia belga”.

“Volevo farmi esplodere allo Stade de France”. E’ il procuratore di Parigi Francois Molins a far sapere che Salah, durante l’interrogatorio in Belgio, ha precisato che avrebbe dovuto farsi saltare allo Stade de France insieme ad altri membri del comando, mentre era in corso la partita Francia-Germania. Salah ha poi precisato di aver “fatto marcia indietro”.

La ricostruzione, secondo Molins non torna. Come spiega Repubblica

“Il procuratore ricorda come le indagini avessero accertato la presenza di Salah Abdeslam nel18mo arrondissement, a nord di Parigi, la sera degli attentati “dalle ore 22, dopo aver lasciato il commando per lo Stade de France” che aveva trasportato a bordo della Renaut Clio nera ritrovata quattro giorni dopo. “In un comunicato diffuso dall’Is immediatamente dopo gli attentati, Salah era celebrato come autore di un attentato nel 18mo arrondissement. Gli inquirenti dunque dovranno determinare se un’azione kamikaze di Salah Abdeslam avrebbe dovuto davvero aver luogo in quella zona” piuttosto che allo stadio, come ora affermato dal jihadista”

L’attentatore del Bataclan addetto quella sera alla logistica, nel corso dell’interrogatorio ha ovviamente “riconosciuto che si trovava  a Parigi” la sera degli attentati del 13 novembre. A dirlo è stato ancora il suo legale al termine dell’interrogatorio: Salah Abdeslam “ha spiegato al giudice perché non si è fatto saltare per aria a Parigi. Non dirò altro per il momento – ha aggiunto – perché è troppo presto. In ogni caso, non è rimasto in silenzio di fronte al giudice”.

Uno dei ricercati più pericolosi d’Europa è incriminato per “stragi di matrice terrorista e partecipazione alle attività di un gruppo terroristico”, riferisce la procura federale belga. Il giudice istruttore non ha tuttavia ancora convalidato l’arresto di Abdeslam Salah ponendolo invece “sotto mandato d’arresto”, ovvero in stato di detenzione provvisoria, prolungando il fermo per cinque giorni.

“Basta inginocchiarsi” e continuare con “questo senso di colpa che il Belgio sembra avere nei confronti della Francia dopo gli attentati” ha aggiunto l’avvocato Sven Mary. “Si ha l’impressione che sia sufficiente che la Francia faccia schioccare le dita”, ha aggiunto riferendosi alla richiesta di estradizione da parte di Parigi. “Per ora abbiamo rifiutato l’estradizione in Francia. C’e prima un dossier in Belgio da gestire e analizzare. Vedremo se il mandato d’arresto europeo è valido” ha aggiunto il legale di Salah Abdeslam alla stampa belga.

Il ministro della Giustizia francese Jean-Jacques Urvoas, in un comunicato ha spiegato invece come procederà ora la Francia che ha notificato l’emissione di un secondo mandato d’arresto europeo a carico di Salah Abdeslam dopo quello spiccato a ridosso degli attentati del 13 novembre a Parigi. Il secondo ha al suo interno nuove accuse aggiungendo che grazie al mandato europeo la decisione sull’estradizione arriverà sicuramente di qui a 60 con un massimo di 90 giorni.

“E’ una procedura più semplice e più efficace della normale richiesta di estradizione, perché obbliga a stringere i tempi. La decisione definitiva sul rientro di Salah in Francia deve arrivare necessariamente entro 60 giorni dal suo arresto, o 90 giorni se Salah dovesse fare ricorso alla giurisdizione suprema. E’ comunque una procedura esclusivamente giudiziaria, nella quale il potere esecutivo non interviene. E il rifiuto della persona interessata dall’estradizione non può di per sè essere un ostacolo alla sua consegna alle autorità straniere che l’hanno richiesta”.

Prima del comunicato di Urvoas, il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve aveva rilasciato una breve dichiarazione in cui diceva che i tempi della giustizia saranno decisamente più rapidi. L’operazione di ieri, ha sottolineato, “è un colpo importante assestato allo Stato islamico in Europa” e presto Salah Abdeslam “dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia francese”. A confermare che non si dovrebbe attendere molto per l’estradizione in Francia era stato anche il ministro degli esteri belga Didier Reynders che è stato intervistato da BFM-TV: “Il Belgio farà in modo di rispondere più favorevolmente possibile” alla richiesta francese.

Salah Abdeslam è giunto nella sede della polizia intorno alle 12:30, dove un giudice si è espresso sul mandato d’arresto. Anche gli altri quattro sospetti fermati a Molenbeek – Abid Aberkan, Sihane Aberkan, Djemila M. e l’uomo conosciuto sotto il nome di Amine Choukri – sono stati consegnati a un giudice. Tra questi, anche Abid Aberkan, l’amico di Salah che gli ha trovato l’appartamento della rue des Quatre-Vents a Molenbeek, è stato incriminato per attività terroristiche ed anche per occultamento di criminali.

Secondo fonti di stampa, anche  Choukri è stato posto sotto mandato d’arresto. La madre che si trovava all’interno della stessa abitazione è invece in libertà vigilata. La famiglia di Salah invece, ha comunicato ai media belgi di sentirsi “sollevata” dopo il suo arresto.