Svezia, medico segrega donna. Contratto: a letto per…

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2016 - 17:20 OLTRE 6 MESI FA
Svezia, medico segrega donna. Contratto: a letto per...

Svezia, il medico arrestato

ROMA – L’aveva drogata e rinchiusa in un bunker costruito ad hoc. Quella donna di 30 anni l’aveva scelta come vittima e voleva farne la sua schiava sessuale per anni. Gli inquirenti svedesi hanno scoperto che il medico 38enne Martin Trenneborg aveva scritto al pc un vero e proprio “contratto”, ispirato forse dal film Cinquanta sfumature di grigio. Nel decalogo il dottore aveva segnato tutta una serie di prestazioni sessuali che, se accettate senza proteste, avrebbero comportato uno “sconto” di pena per la vittima. Allo stesso tempo erano previste punizioni in caso di tentata fuga, ad esempio.

La storia del rapimento l’ha raccontata Annalisa Grandi sul Corriere della Sera:

L’uomo, secondo quanto riportato da Aftonbladet aveva visitato una volta la donna nel mese di settembre. In quell’occasione però si era trattata di una normale visita fra medico e paziente. Successivamente, l’uomo era tornato a farle visita, nella sua casa di Stoccolma, e durante quell’incontro era riuscito a somministrarle del Ropinol, un potente sonnifero, facendole assaggiare delle fragole ricoperte di cioccolato. Una volta che il farmaco aveva fatto effetto, l’aveva violentata, e con una sedia a rotelle l’aveva trasportata prima in auto e poi nella sua casa, vicino a Kristianstad, nel sud della Svezia. Un viaggio di oltre 500 chilometri . Una volta arrivati, il medico aveva condotto la donna in un bunker, che lui stesso aveva costruito.

Cinque anni di lavoro per realizzare una vera e propria prigione, di circa 60 metri quadrati, in cui la donna è rimasta rinchiusa per 6 giorni ma, secondo la polizia «l’uomo pianificava di tenerla lì per anni». Nel bunker-prigione aveva nuovamente abusato di lei, ma solo dopo averle fatto dei prelievi di sangue e dei tamponi per accertarsi che non avesse malattie. Dopo alcuni giorni però l’uomo, da solo, era tornato nella casa della 30enne a quanto pare per prendere alcuni oggetti. Lì aveva trovato la polizia che cercava la donna, di cui era stata denunciata la scomparsa. A quel punto, si legge sui media svedesi «l’uomo era stato preso dal panico». Poche ore dopo si era presentato insieme a lei in una stazione di polizia di Stoccolma. Lì la 30enne aveva raccontato di stare bene, e di essere al sicuro, ma gli agenti non avevano creduto alla sua versione dei fatti e l’avevano presa in custodia. Solo dopo, la donna aveva rivelato la verità.