Svezia, la poliziotta e l’accusatrice amiche e lesbiche? Insieme incastrarono Assange

Pubblicato il 14 Marzo 2011 - 18:47| Aggiornato il 21 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

Julian Assange

STOCCOLMA – La notizia ha incuriosito la stampa svedese e, se fosse vera, darebbe una nuova interpretazione dello scandalo che Julian Assange sta affrontando con l’accusa di violenza sessuale. Scrive La Stampa che una delle due donne che lo accusano e la poliziotta che ha raccolto la testimonianza sulla violenza sarebbero molto amiche. Avrebbero anzi studiato insieme la denuncia.

Inizialmente pare che la donna non volesse denunciare il fondatore di Wikileaks, voleva solo andare alla polizia per sapere se l’uomo poteva essere costretto a fare un test dell’Hiv dopo un rapporto non protetto. Scrive La Stampa: “Sarebbe stata la poliziotta a spiegare loro che per la legge svedese il rifiuto di usare il preservativo si configura come stupro e a trasmettere il caso alla procura. L’agente mostra chiari pregiudizi contro Assange: un paio di settimane fa tifò per l’avvocato delle due donne, scrivendo fra l’altro sulla sua pagina Facebook che era ora di «sgonfiare quel pallone gonfiato» ed esageratamente osannato di Julian Assange”.

La “trama” pensata dalle due emergerebbe dal blog dell’ispettrice di polizia e da alcuni messaggi scambiati su Facebook. “In un estratto del suo blog l’ispettrice di polizia riporta una dichiarazione dell’amica secondo la quale «sono gli uomini bianchi come Assange ad arrogarsi il diritto di decidere che cosa è o non è offensivo per le donne». E l’amica le risponde nel proprio blog: «Ciao! Grazie della nota. Come ripeto, è ignobile che uomini bianchi difendano sempre il loro diritto a usare parole offensive… Poi negano che proprio quelle parole facciano parte del sistema che mantiene il loro gruppo ai vertici delle strutture sociali»”.

Non solo, il rapporto tra le due sarebbe anche più stretto di una semplice amicizia e qualcuno parla di un rapporto d’amore tra le due: in ogni caso un poliziotto non può condurre le indagini se conosce personalmente la persona coinvolta, così dice la legge svedese. Ed è da vedere se le novità verranno usate dalla difesa di Assange nel processo.