Ucraina: oltre 30 morti tra i filorussi. Russia: “Rischio catastrofe umanitaria”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Maggio 2014 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina: oltre 30 morti tra i filorussi. Russia: "Rischio catastrofe umanitaria"

Ucraina: oltre 30 morti tra i filorussi. Russia: “Rischio catastrofe umanitaria” (foto Lapresse)

KIEV – Oltre trenta morti e decine di feriti: questo il bilancio delle vittime filorusse negli scontri di lunedì tra i separatisti dell’Est e l’esercito ucraino. Lo ha reso noto su Facebook il ministro degli Interni di Kiev Arsen Avakov. Il ministro ha inoltre confermato 4 soldati morti e 20 feriti nelle file governative. Lunedì i ribelli parlavano di una decina di morti e 20-25 feriti.

La Russia ha avvertito che l’escalation di violenze costituisce una minaccia per la pace in tutta Europa: “Si rischia una catastrofe umanitaria”. Il ministero degli esteri russo ha chiesto a Kiev di “porre fine allo spargimento di sangue, ritirare le truppe e mettersi finalmente al tavolo delle trattative per avviare un dialogo normale sulle vie per una soluzione della crisi”.

Ma gli Usa continuano a puntare il dito sui filorussi (e su Mosca), sebbene il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, si sia mantenuto su generiche “violenze inaccettabili” in Ucraina, aggiungendo che “i responsabili dovranno essere assicurati alla giustizia”. Senza ulteriori specificazioni di parte.

Tra i filorussi caduti a Sloviansk, roccaforte dei secessionisti nell’Est del Paese, c’erano molti residenti della Crimea, russi e ceceni. Ci sarebbero inoltre, secondo alcune tv ucraine, 48 dispersi legati agli scontri del due maggio a Odessa tra filorussi e filo Kiev, culminati nel tragico incendio della casa dei sindacati, dove sono morti una quarantina di anti Maidan.

Olena Kitaiska, direttrice del dipartimento protezione sociale di Odessa, ha detto che una parte dei dispersi potrebbe essere tra la ventina di cadaveri non ancora identificati, un’altra tra le persone arrestate dalla polizia dopo gli scontri e un’altra ancora tra persone che si sono nascoste in seguito ai disordini. Il bilancio ufficiale del due maggio, già tragico, è di 46 morti ed oltre 200 feriti.

Intanto è atterrato di buon mattino all’aeroporto Canova di Treviso il volo che ha portato in Veneto 8 pazienti ucraini, la maggior parte dei quali feriti negli scontri in corso nel Paese, che saranno curati negli ospedali veneti, dopo che il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha accolto la richiesta fattagli dal Console Generale di Ucraina a Milano nel corso dell’incontro bilaterale del 21 marzo scorso. I feriti sono stati presi in carico dagli equipaggi messi a disposizione dal Suem 118 della Regione e trasportati negli ospedali che si prenderanno cura di loro. Ad accoglierli c’era il Console Onorario di Ucraina per il Triveneto Marco Toson.

“Quando nel mondo viene chiesto aiuto alla sua sanità – ha detto Zaia – il Veneto risponde sempre presente e lo è stato anche in questo caso. Abbiamo dato immediata disponibilità al Console Generale di Ucraina e in poche settimane è stato possibile portare a termine l’operazione. Diamo il benvenuto a questi feriti nella certezza che i nostri sanitari sapranno curarli al meglio e restituirli guariti alle loro famiglie e alla loro vita, con l’augurio che nel frattempo siano risolte le tensioni in atto”.

Gli otto pazienti presentano tutti patologie che non sarebbe stato possibile curare al meglio in patria. Si tratta in particolare di ferite d’arma da fuoco che hanno gravemente lesionato organi interni e articolazioni; di traumi cranici e oculari; di fratture ossee multiple. C’è anche una caso di intossicazione da sostanze chimiche, da gas di provenienza sconosciuta e da ammoniaca, che è stato inviato all’ospedale di Padova.

I feriti sono stati trasferiti all’Ircss San Camillo di Venezia; la Casa di Cura Villa Salus di Mestre; l’Ospedale di Negrar (Verona); la Casa di Cura di Abano (Padova); la Casa di Cura Pederzoli di Peschiera (Verona); l’Ospedale Cà Foncello di Treviso; dell’Ospedale all’Angelo di Mestre e l’Azienda Ospedaliera di Padova.