Va a letto con l’uomo sbagliato: se ne accorge e lo denuncia

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2016 - 17:57 OLTRE 6 MESI FA
Va a letto con l'uomo sbagliato: se ne accorge e lo denuncia

Va a letto con l’uomo sbagliato: se ne accorge e lo denuncia (nella foto Sam Obeghe)

LONDRA – Aveva conosciuto un ragazzo in un locale ma…era finita a letto con l’amico, complice l’alcol. Ma quando si è accorta dell’errore ha denunciato il ragazzo “sbagliato” per stupro. Alla fine il giudice ha dato ragione a lui. Ecco cosa scrive Leggo, la vicenda è accaduta in Gran Bretagna:

Il 24enne Sam Obeghe, nigeriano trasferitosi in Gran Bretagna durante l’infanzia, era infatti stato accusato di stupro da una 21enne che era convinta di aver fatto sesso con il suo amico e coetaneo Zack Garrigan. A spiegare la vicenda, risalente al 5 dicembre 2014, è Metro.co.uk, che ha seguito il processo: Zack, in un locale, stava festeggiando il compleanno insieme ad altri due amici, tra cui lo stesso Sam. Qui avevano conosciuto la 21enne commessa e una sua amica, decisamente ubriache. A questo punto il gruppo decise di passare il resto della serata a casa di Sam, ma già in auto scoppiava la passione tra Zack e la ragazza. Giunti a casa di Sam, Zack Garrigan e la 21enne si appartarono nella camera da letto, ma poco dopo Sam uscì seminudo, sembra alla ricerca di viagra.

Nel frattempo, però, la ragazza si era addormentata. Qui è dove le due versioni iniziano a divergere: il ragazzo racconta di essere andato in camera da letto per svegliare la ragazza («Mi ero davvero pentito di far proseguire la festa a casa mia, il giorno dopo dovevo lavorare e volevo solo andare a dormire», ha spiegato al giudice), che di tutta risposta avrebbe iniziato a sedurlo. La ragazza sostiene che si trattò di un incredibile errore, ma accusa Sam così: «La luce era spenta, in quella camera c’era buio pesto, mi sono accorta che non era Zack solo quando ho iniziato a toccare i suoi capelli. Però per due minuti lo avevo chiamato Zack…». La difesa di Sam ha controbattuto alle accuse così: «Parliamo di una persona che in quel momento si trovava in un grosso stato confusionale a causa dell’alcol. Non possiamo ritenerla attendibile, anche perché il buio non è sufficiente per spiegare il suo ‘errore’. Il signor Garrigan e il nostro assistito sono molto diversi nella struttura fisica, come poteva non essersi accorta che non fosse lui?». Il tribunale ha dato ragione al giovane, scagionandolo da ogni accusa.