Viola Beach, strage in Svezia fu causata volontariamente?

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Marzo 2016 - 06:48 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Viola Beach: la loro morte fu voluta dal manager Craig Tarry che deliberatamente fece cadere da un ponte l’auto su cui si trovavano i 4 componenti della band inglese e di cui lui, il quinto, era alla guida? Il sospetto è stato avanzato dalla Polizia svedese, ma il padre di Craig Terry ha duramente criticato l’illazione.

Il padre del manager della band indie inglese Viola Beach ha criticato la Polizia svedese che suggerisce che il figlio abbia deliberatamente ucciso tutti in un incidente automobilistico. Kris Leonard, 20, River Reeves, 19, Jack Dakin, 19, Tom Lowe, 27, e il manager Craig Terry, 33, sono tutti morti dopo che la loro macchina è piombata giù da un ponte dell’autostrada alto 25 metri a Sodertalje, vicino Stoccolma. L’identità del guidatore non è stata rivelata ma la polizia svedese ha indicato che la persona dietro al volante era Tarry, il manager, e un portavoce ha riferito “sembra che lo abbia fatto di proposito”.

Il padre affranto di Craig Tarry, ha parlato dopo il funerale dicendo che il figlio stava vivendo un periodo molto fortunato e che non è stato nient’altro che un tragico incidente. Ha raccontato al Sun: “E’ disgustoso ciò che afferma il capo della polizia svedese, è una cosa folle da dire. Questo non fa che accrescere il dolore delle famiglie. Craig stava vivendo un periodo fantastico. Non aveva alcun motivo per essere depresso”.

L’inchiesta sulla morte dei membri della giovane band e del loro manager ha accertato che nel sangue di Tarry non sono stati trovati alcol e droga. La band inglese stava tornando dal primo concerto in Europa quando è avvenuto l’incidente poco dopo le due di notte il 13 Febbraio. Il video dell’incidente mostra il guidatore che si ferma dietro a una macchina e a un taxi, accanto a due camion dietro a delle barriere.

Lars Berglund, capo della polizia che sta attualmente conducendo le indagini ha riferito: “Sembra che il conducente abbia agito deliberatamente”. Ha poi aggiunto che un mese dopo l’incidente le autorità ancora devono trovare una spiegazione all’impatto. “Da quello che ho potuto vedere, la maggior parte delle vittime è morta quando la macchina ha colpito il ponte”.

Berglund ha poi chiarito le sue dichiarazioni, adducendo che nonostante la guida tra le barriere appaia deliberata, non vi è alcuna indicazione che l’incidente fosse voluto. “Stava eseguendo una manovra dalla corsia di destra a quella di sinistra e quello non è stato accidentale. Credo che l’unica intenzione del guidatore fosse quella di evitare un incidente. Ma probabilmente la velocità era troppo alta ed è stato troppo tardi”. Qualche secondo dopo, la Nissan Qashqai vola giù dal ponte, superando le altre macchine e rompendo inizialmente la prima e poi la seconda barriera di protezione.

Un testimone riferisce di non aver visto le luci dei freni che si accendevano: “Non abbiamo proprio visto le luci dei freni, ha superato la prima barriera dove non c’è dubbio che devi fermarti. E’ ovvio. Ma non c’era proprio alcuna indicazione che stesse frenando, altrimenti avremmo visto le luci dei freni essendo molto buio”.

Inizialmente si era pensato a un guasto delle luci della barriera, ma le autorità hanno confermato il perfetto funzionamento. Come risultato, l’unità investigativa svedese sugli incidenti ha deciso di non proseguire l’investigazione, constatando che l’incidente è stato a causa del guidatore.

Il ponte ha un’apertura verticale, ciò vuol dire che la parte centrale si alza per consentire alle navi il passaggio. Quella notte una nave che trasportava petrolio aveva richiesto il passaggio nel canale, la macchina con i 5 ragazzi è piombata nell’acqua e subito dopo la pesantissima imbarcazione è passata sopra al punto dove era caduta l’autovettura. La polizia riferisce che la macchina potrebbe essere rimasta circa 15 minuti sott’acqua prima che venisse notificato alla centrale l’allarme che era piombata giù.