Allarme Polizia postale: furto dati, spionaggio industriale

di Mario Tafuri
Pubblicato il 28 Dicembre 2015 - 07:52 OLTRE 6 MESI FA
Allarme Polizia postale: furto dati, spionaggio industriale

Dietro quegli schermi di computer si cela il rischio del furto dei dati e dello spionaggio industriale, allarme della Polizia postale

IMPERIA – La Polizia postale ha avviato una nuova forma di lotta contro lo spionaggio industriale, quello dei dipendenti infedeli che quando lasciano una azienda se ne vanno portando con sé i dati del computer aziendale, un

“furto di know how industriale che spesso rappresenta il prezioso patrimonio tecnologico di un’azienda”,

cone spiega Maurizio Vezzaro sul Secolo XIX che racconta dell’allarme sul nuovo fenomeno di spionaggio lanciato dalla polizia Postale

di Imperia

“che sta predisponendo nuovi controlli per contrastare le forme di aggressione digitale”.

 

La Polizia può fare solo una parte del lavoro, quando il furto è stato commesso. Anche le aziende, quelle che conservano nei loro computer dati sensibili, piani riservati, progetti da cui dipende il loro futuro, è bene che si diano da fare e mettano in atto misure di prevenzione.

Quello del furto dei dati costituisce un fenomeno ormai consolidato e in espansione, di cui sono rimaste vittime diverse aziende, sia pubbliche sia private. Giorgio Bacilieri, dirigente della Polizia postale di Genova, ha spiegato a Maurizio Vezzaro del Secolo XIX:

“In alcuni casi i dipendenti infedeli, dopo avere sottratto l’intero patrimonio digitale dell’azienda per cui lavoravano, hanno costituito una società in concorrenza con la precedente. Ma si sono verificati anche casi in cui gli impiegati hanno passato codici che dovevano restare segreti a società rivali”.

Questo tipo di reato, spiega ancora Giorgio Bacilieri,

“è particolarmente complesso da individuare e analizzare e richiede un’approfondita attività investigativa con l’utilizzo di supporti digitali”.

Per questo la Polizia esorta le aziende a fare la loro parte, quella della prevenzione, individuando adeguate misure di protezione dei dati, sbarramento agli accessi, controllo preventivo e sistematico dei dipendenti. Quello che oggi è un fondamentale collaboratore, domani può trasformarsi in un ladro, per interesse o per vendetta. Giorgio Bacilieri lo dice in linguaggio tecnico:

“Dal punto di vista preventivo, sarebbe auspicabile che ogni struttura realizzasse puntuali politiche di accesso alle proprie informazioni e periodiche verifiche su chi abbia fruito di quelle stesse informazioni”.