Coldiretti. Furti in negozi e supermercati per 2,95 mld

Pubblicato il 16 Gennaio 2016 - 11:19 OLTRE 6 MESI FA
Scaffali di un supermercato

Scaffali di un supermercato

ROMA -Dagli scaffali di negozi e supermercati sono spariti prodotti per un valore totale di 2,95 miliardi in Italia nel 2015, con gli alimentari e le bevande che si classificano come gli obiettivi prescelti.

E’ quanto rileva la Coldiretti sulla base del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail “che evidenzia peraltro per l’Italia uno storico calo del 5% dovuto all’effetto congiunto della leggera ripresa economica e del rafforzamento dei sistemi di controllo”.

Le categorie merceologiche maggiormente colpite – sottolinea la Coldiretti – sono l’alimentare, con vini e liquori in testa alla classifica, seguiti da formaggi come Grana Padano e Parmigiano Reggiano e la carne fresca o trasformata. Dopo alimentari e bevande, nella hit dei furti seguono accessori moda, calzature ed abbigliamento sportivo, prodotti per il benessere e salute (ai primi posti lamette, cosmetici e profumi) e l’alta tecnologia (prodotti più a rischio sono accessori per cellulari, iphone, smartphone, ipad e tablet).

Infine nel bricolage gli attrezzi elettrici, le batterie ed i cavi sono in cima alla classifica dei prodotti più rubati. Il furto di prodotti alimentari nei supermercati – segnala Coldiretti – è favorito dal fatto che la maggior parte dei prodotti esposti non è protetta (molto spesso sono soltanto le bottiglie di vini e spumanti di maggior pregio ad avere una capsula antifurto simile a quella dei capi di abbigliamento nei grandi magazzini) anche se i commercianti stanno sempre più rivolgendo la loro attenzione allo sviluppo di nuove tecnologie per la sicurezza delle merci.

In Italia si stima che la spesa complessiva per la prevenzione e la difesa dei furti effettuata dai supermercati sia pari a 2,42 miliardi, un valore molto vicino a quello del danno subito di 2,95 miliardi. A sparire – precisa Coldiretti – è circa l’1,01% del fatturato dei supermercati che operano in Italia, con quasi il 70% delle differenze inventariali che è dovuta ai furti, di cui il 45% da parte dei clienti, il 23% dei dipendenti disonesti, seguiti dagli errori amministrativi, che si assestano al 19% e dalle frodi dei fornitori per un 13%.

L’area dove proliferano i furti è l’ America Latina, con la percentuale più alta di differenze inventariali pari a 1,55%, seguita da Nord America (1,27%), Asia Pacifico (1,17%) ed Europa (1,05%). I Paesi con le percentuali più alte sono il Messico (1,68%), i Paesi Bassi (1,48%) e la Finlandia (1,38%), mentre le nazioni che hanno registrato i tassi più bassi sono Norvegia (0,75%), Svizzera (0,76%) e Francia (0,81%). L’Italia si posiziona a metà classifica con l’1%.