Torino, bar offre pane ai poveri: rischia multa per cartello

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Gennaio 2016 - 14:26 OLTRE 6 MESI FA
Torino, bar offre pane ai poveri: rischia multa per cartello

Torino, bar offre pane ai poveri: rischia multa per cartello

TORINO – Il pane lasciato nelle ceste, quello avanzato a fine giornata, il bar di via Saluzzo ha decido di offrirlo ai poveri. Nelle ceste da dicembre ogni sera il proprietario del bar panetteria lascia quanto avanzato e per avvisare che quel pane è lì per loro ha esposto un cartello. I vigili urbani però hanno obbligato l’uomo a togliere il cartello, che è irregolare, pena una multa salata.

Pier Francesco Caracciolo su La Stampa racconta la storia di Vincenzo Patitucci che aveva ricevuto, per la sua iniziativa lodevole, anche i complimenti dal sindaco Piero Fassino lo scorso 10 dicembre. Ora però il giovane titolare di Parlapà di 27 anni, che ha aperto la sua attività 8 mesi fa, rischia una multa perché il cartello è ritenuto fuorilegge dai vigili, che lo accusano di occupare abusivamente il suolo pubblico:

“Nel mirino delle due vigilesse non è finito solo quel cartello. Ce n’erano altri tre, coloratissimi, sui marciapiedi intorno a «Parlapà», con i quali Patitucci provava ad attirare i clienti con offerte speciali per pizze e cornetti. Tutti fuorilegge, secondo le agenti, che hanno chiesto al titolare di appoggiarli alle vetrine. Cosa che Vincenzo ha fatto, risparmiandosi la sanzione: «In questa zona c’è poco movimento e portare avanti l’attività si sta rivelando complicato – spiega il proprietario del bar, a San Salvario da 8 mesi – . Lasciavo i manifesti sul marciapiede perché fossero più visibili: non sapevo fosse vietato».

Per lo stesso motivo, Patitucci aveva appoggiato il suo il messaggio rivolto ai poveri accanto all’ingresso del bar, il punto più visibile: «È inutile lasciare qui il pane se nessuno sa che lo faccio», raccontava al nostro giornale un mese e mezzo fa. Il messaggio, evidentemente, non aveva i connotati della pubblicità. Né, di conseguenza, poteva rappresentare una forma di concorrenza sleale. Eppure è stato considerato dalle agenti alla stregua degli altri: «E allora l’ho tolto – dice Patitucci – . Cos’altro potevo fare?».

Intanto al comando della Polizia Municipale promette che farà chiarezza sull’accaduto, ma il giovane si è detto schifato per la minaccia di multa, nonostante siano in molti ad apprezzare la sua iniziativa:

“Una settimana fa, quando le vetrine delle Poste di fronte al bar sono state vandalizzate, alcuni poliziotti hanno fatto colazione da «Parlapà»: «Hanno visto il cartello e mi hanno fatto i complimenti», dice Patitucci.

Quelli di Fassino erano arrivati un mese prima, quando La Stampa aveva raccontato la storia di Vincenzo: «Nella foto pubblicata sul giornale si vedeva bene il punto in cui avevo lasciato il cartello – continua Patitucci – . Da allora, però, nessuno mi ha chiesto di rimuoverlo: non capisco il perché dell’accanimento delle due vigilesse». Con o senza cartello, comunque, Patitucci non smetterà di lasciare fuori da «Parlapà» il pane invenduto. Ciò che è successo non ha smorzato il suo desiderio di aiutare il prossimo: «Ogni sera, fuori dal negozio, ci saranno baguette, spaccatelle e rosette – assicura – . Fin quando me ne sarà data la possibilità, darò una mano a chi ne ha bisogno»”.