Agguato Firenze, Casapound chiede incontro con senegalesi

Pubblicato il 14 Dicembre 2011 - 14:53 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE, 14 DIC – Il responsabile fiorentino di CasaPound, Saverio Di Giulio, chiede la possibilita' di avere un incontro ''privato o pubblico'' con la Comunita' senegalese di Firenze e con il sindaco Matteo Renzi. ''Al fine – scrive in una lettera a Renzi e alla Comunita' – di confrontarci con rispetto e, per quanto possibile, serenita'''.

''E' con dolore, cordoglio e sgomento – scrive Di Giulio – che ho accolto ieri la notizia del folle gesto di Gianluca Casseri. Un'azione disperata, da squilibrato, che solo nei fondali piu' oscuri della psiche umana puo' trovare le sue insensate motivazioni''.

Da responsabile provinciale di CasaPound Firenze, Di Giulio spiega che ''questo gesto tocca me, la mia comunita' cittadina, provinciale, regionale e nazionale, in modo particolarmente vivo e doloroso. Ed e' un vero peccato che, anziche' racchiuderci tutti in un silenzio di riflessione, qualcuno gia' straparli di restringere gli spazi di liberta' e iniziare una insensata caccia alle streghe''.

''Voglio essere molto chiaro – prosegue -: CasaPound Italia non ha alcuna responsabilita' circa i fatti di ieri. Ne' politica, ne' ideologica, ne' morale. Non c'e' nulla, ma proprio nulla, nell'operato e nell'ideologia di CasaPound, che possa ispirare xenofobia e odio per il diverso. Non c'e' legame diretto tra la nostra prassi e il delirio di Casseri, ma neanche alcun riferimento indiretto, implicito, ammiccante''.

Il responsabile di Casapound Firenze definisce quello di Casseri il ''gesto di un folle''. ''Gianluca Casseri era – ci sembra ormai evidente, ma nessuno avrebbe potuto sospettarlo prima, almeno dalle brevi e marginali occasioni di contatto con noi – un uomo con problemi psichici molto seri. Il tragico epilogo del suo dramma interiore non ha nulla a che fare con la politica''.