Agrigento: esplode vulcanello, famiglia travolta dal fango. Morti due fratellini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Settembre 2014 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA
Agrigento: esplode vulcanello, famiglia travolta dal fango. Bimba morta, fratello disperso

Agrigento: esplode vulcanello, famiglia travolta dal fango. Bimba morta, fratello disperso

AGRIGENTO – Un’intera famiglia travolta dal fango: due bambini, Laura di 7 anni e suo fratello Carmelo, morti.   Dramma nella riserva delle Maccalube di Aragona, in provincia di Agrigento. Un vulcanello è esploso rovesciando una grande quantità di fango e terra su un uomo e i suoi due figli che erano in visita nella riserva naturale.

Il padre, Rosario Mulone, è stato subito estratto dal fango, soccorso e trasportato in ospedale. Poco dopo, però, l’uomo, un carabiniere, è tornato sul posto per prendere parte alle ricerche. La bambina di 7 anni è stata estratta priva di vita qualche ora dopo l’incidente dai vigili del fuoco. Per trovare il secondo bimbo sono servite diverse ore: il fango ha restituito il corpo del piccolo Carmelo solo dopo le 18:30.

La mamma dei due bambini, Giovanna Lucchese, è arrivata qualche ora dopo. Straziante la scena all’arrivo della donna che a lungo ha continuato a gridare il nome dei figli.

Una tragedia nella tragedia. La famiglia si trovava nella riserva per festeggiare il compleanno del figlio maggiore che proprio oggi, 27 settembre, compiva 9 anni. Ed era stato proprio il bambino a chiedere di essere portato nella riserva per osservare i vulcanelli freddi.

Neppure il tempo di recuperare il corpo della seconda vittima che è iniziato il macabro gioco dello scarico di responsabilità. Il luogo della disgrazia era aperto al pubblico senza nessuna indicazione né precauzione particolare. Ora è stato chiuso per almeno due settimane dalla Regione. Non prima aver precisato che la gestione del sito è competenza di Legambiente.

L’esplosione dei vulcanelli è un fenomeno naturale, dovuto all’accumulo sotterraneo di metano, che alla Maccalube avviene di frequente, ma con precisi segnali che consentono ai gestori della riserva di chiudere al pubblico le zone in cui possono avvenire incidenti.

“Questa volta il fenomeno è accaduto all’improvviso, senza segnali premonitori – spiega Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, che gestisce la riserva – perché in genere le zone in cui si formano crepe sul terreno vengono chiuse al pubblico”.

La ricostruzione. Un’esplosione improvvisa, una colonna di fango che zampilla e schizza come se una bomba fosse caduta sul terreno, il terrore e le grida dei turisti. E’ questa la scena avvenuta verso le 12.30 nella riserva naturale di Macalube d’Aragona dove un cosiddetto ”vulcanello freddo” è improvvisamente esploso eruttando gas e fango e coinvolgendo una famiglia di Joppolo Giancaxio. 

L’esplosione sarebbe avvenuta in una zona in cui è consentito il passaggio delle persone senza alcuna precauzione. Per le ricerche sono utilizzati anche cani soccorritori. Le forze dell’ordine stanno cercando di capire se vi siano altre persone disperse anche controllando le targhe delle auto che sono posteggiate nel parcheggio di accesso alla riserva.

Le foto (Ansa)