Albenga, sindaco non assume il cane antidroga: “E’ un fascista”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Novembre 2016 - 12:37 OLTRE 6 MESI FA
Albenga, sindaco non assume il cane antidroga: "E' un fascista"

Albenga, sindaco non assume il cane antidroga: “E’ un fascista”

SAVONA – Non assumere un cane poliziotto addestrato per l’antidroga perché “è un fascista“. Accade ad Albenga, in provincia di Savona, dove il sindaco deciso di non assumere il cane selezionato e richiesto dai vigili urbani perché proveniente da un allevamento che si chiama “Decima Mas” e che si trova ad Agugliano, nella provincia di Ancona. Giorgio Cangiano, sindaco di Albenga, ha deciso che per una “questione di rispetto per la storia della città” non avrebbe dato l’ok all’assunzione del cane proveniente da un allevamento il cui nome richiama al fascismo.

Alessandro Fulloni sul Corriere della Sera scrive che il nome dell’allevamento nel Comune ha scatenato la bagarre dopo che il sindaco ha deciso di non prendere il cane, un pastore tedesco, che vanta un curriculum ottimo di addestramento, come rivendicato dal titolare dell’allevamento Daniele Barbanera:

“Ma non si capisce il perché di quel nome piuttosto evocativo, mettiamola così, che ha il canile. Nome che ha scatenato una rovente bagarre in consiglio comunale. «Certamente quel nome ha influito nella decisione dell’amministrazione, richiama il fascismo», dice il primo cittadino Giorgio Cangiano (Pd). Il caso, narrato dalle cronache locali di Stampa e Secolo XIX, è emerso durante l’ultima seduta del Consiglio comunale e a segnalarlo è il consigliere di Forza Italia Eraldo Ciangherotti. Che fa parte della minoranza che aveva presentato una mozione per l’acquisto del cane antidroga”.

Il sindaco Cangiano ha spiegato che il motivo principale nell’aver rinunciato al cane dipende dai costi del suo mantenimento, ma ammette che anche il nome del canile ha influito nella scelta:

“In realtà il motivo principale è che in questo momento non possiamo sostenere i costi relativi non tanto all’acquisto quanto al mantenimento del cane. Oltre a ciò, certamente il nome dell’allevamento ha influito: se dovessimo prendere un cane certamente ne prenderemmo uno di un altro allevamento, è una questione di rispetto per la storia della città”.

Una dichiarazione a cui il centrodestra ha replicato duramente:

“Qualcuno spieghi al sindaco e alla maggioranza di non politicizzare ogni cosa, tantomeno i cani e gli animali, che nulla hanno a che vedere con le diatribe politiche. Per una stupidaggine, hanno privato la nostra città di un servizio importante. Dopo alcune ricerche era emerso che quell’allevamento fosse il più conveniente, ma l’intervento della Cgil ha bloccato tutto”.