Alberto Bevilacqua sta male, la compagna: “Ostaggio della clinica”

Pubblicato il 26 Gennaio 2013 - 10:16| Aggiornato il 7 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Alberto Bevilacqua è in grave condizioni ma non può essere trasferito dalla clinica in cui si trova in un ospedale privato. Lo denuncia la sua compagna, Michela Macaluso al Corriere della Sera. Il motivo è “formale”: per il trasferimento serve la firma di un parente e la compagna “non vale”. In compenso la sorella di Bevilacqua ha fatto sapere di avere completa fiducia nei medici che attualmente hanno in cura lo scrittore.

Bevilacqua fu ricoverato 3 mesi fa a Villa Mafalda, una clinica privata a Roma: uno scompenso cardiaco ne aveva causato il ricovero. Ora, dice la compagna, le condizioni sembrano peggiorate, per via di un’infezione alle vie respiratorie.

Solo che la clinica non autorizza il trasferimento e Michela Macaluso ha deciso di rivolgersi alla magistratura. Secondo l’esposto presentato dalla donna, lo scrittore sarebbe ostaggio della struttura privata che, nonostante il peggioramento del paziente, non ha ancora provveduto a trasferirlo.

Di tutt’altro avviso la sorella di Bevilacqua, Anna: ”Se mio fratello è ancora vivo lo deve alle cure precise e tempestive poste in essere dai medici della casa di cura, che sono attenti in modo premuroso a far fronte a tutte le carenze che il suo organismo debilitato va rivelando e tengono la situazione sotto controllo. L’unica mia preoccupazione è tutelare mio fratello per tenerlo tranquillo. Al resto penseranno i legali”.

I magistrati hanno già aperto un inchiesta per lesioni colpose nei confronti dei medici della casa di cura. Sequestrate la documentazione e la cartella clinica del paziente.