Alexander Boettcher: “Sono deviato ma vittima di Martina”

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Maggio 2016 - 11:02 OLTRE 6 MESI FA
Alexander Boettcher: "Sono deviato ma vittima di Martina"

Alexander Boettcher: “Sono deviato ma vittima di Martina”

MILANO – Alexander Boettcher si racconta, e si rappresenta, come una vittima. Vittima di Martina Levato che a suo dire avrebbe ideato gli attacchi con l’acido con la complicità di Andrea Magnani, e non sua, per dargli una sadica prova d’amore mai chiesta. Si scusa con le vittime, anzi si sente una vittima come loro. Al massimo, ammette di avere avuto abitudini sessuali estreme e deviate ma non tali da configurare un comportamento penalmente rilevante. Boettcher è in carcere e risponde alle domande del quotidiano Libero:

Che difetti o reati accetta di attribuirsi?  «Non mi riconosco in nessun reato. Quanto ai difetti sono consapevole di essere stato una persona superficiale, se vuole anche deviato nella vita sessuale e ritengo di aver sbagliato alcune amicizie e compagne. Tuttavia sono certo che tali questioni contino sul piano morale, ma non su quello penale».

«Le lesioni o i tatuaggi sono sempre stati voluti da Martina. È sufficiente rivedere i video proiettati in aula per capire come Martina fosse totalmente accondiscendente. Consenso sempre manifestato anche nei nostri rapporti intimi, talvolta proponendo lei ménage particolari. Tuttavia tali aspetti attengono alla sfera privata e non contano ai fini penali».

Veniamo alla parte più strettamente giudiziaria. Martina ha detto: “Alexander è stato il regista di tutte le aggressioni. Se l’ ho coperto finora, è perché aveva minacciato il suicidio”. «Come le ho già detto è Martina che ha cambiato versione e non è in alcun modo credibile. Se ero presente sulla scena del crimine il giorno dell’ attacco a Barbini è solo perché temevo che fosse stata aggredita. Martina mi aveva chiesto di raggiungerla evidentemente per farmi assistere da lontano a quel maledetto lancio contro il suo ex, una “prova d’ amore” che non avevo mai chiesto. A riprova della mia buona fede c’ è il fatto che sia andato lì con la mia macchina e a volto scoperto. Non avevo idea di quello che stesse per succedere».

Quali sono, secondo lei, le contraddizioni delle vittime relative al suo riconoscimento “oltre ogni ragionevole dubbio”? «Molteplici. Savi non è riuscito a vedere il proprio aggressore. Carparelli in più occasioni, persino davanti al suo legale, ha detto di non essere per niente sicuro sull’ identità degli assalitori, ma di ricordare solo Martina». La sua ex fidanzata ha dichiarato che fu lei a ordinarle di evirare Antonio Margarito, “colpevole” unicamente di avere avuto “un rapporto sessuale completo” con Martina. «Sono i dati oggettivi a dimostrare l’ esatto contrario: le celle telefoniche, le deposizioni degli operatori dell’ ambulanza intervenuti quella sera presso il Quark Hotel e anche le dichiarazioni iniziali della mia ex. Presto o tardi verrà dimostrata la mia estraneità rispetto anche a quel fatto».

Perché l’ acido? Si è parlato di atto purificatorio per i peccati della Levato… «Mi pongo la sua stessa domanda e le ricordo che Magnani ha ferito con l’ acido Martina in occasione del lancio contro Barbini. La risposta, però, possono darla solo Martina e Andrea, il quale ha ordinato, trasportato e utilizzato il liquido corrosivo». Alla fine che cosa vorrebbe far sapere a quei ragazzi rimasti senza volto? «Mi piacerebbe esprimergli tutta la mia solidarietà come ho già fatto in altre occasioni. Sono addolorato per loro e credo che nessuno meriti di subire qualcosa di simile».