Amedeo Mancini – Emmanuel Chibi Namdi FOTO mentre sta morendo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Luglio 2016 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
Amedeo Mancini - Emmanuel Chibi Namdi FOTO mentre sta morendo

Amedeo Mancini – Emmanuel Chibi Namdi FOTO mentre sta morendo (foto ANsa)

FERMO – Ecco le foto da Fermo: sono gli attimi successivi alla rissa in cui è morto Emmanuel Chibi Namdi, omicidio del quale è accusato Amedeo Mancini. Emmanuel con una maglietta viola è seduto sul marciapiede circondato da amici, la sua compagna Chinyery è in piedi davanti a lui, mentre in primo piano si vede Mancini, con il volto teso e una mano sul braccio sinistro.

Un solo pugno tra la mandibola e il labbro inferiore forte ma non fortissimo, una pesante rima di frattura la cranio provocata probabilmente da una caduta a terra. Sono alcuni degli elementi emersi dall’autopsia, durata circa 4 ore, sul corpo di Emmanuel Chibi Namdi, il 36enne migrante nigeriano morto dopo un pugno ricevuto dall’ultras Amedeo Mancini, di 39 anni.

Il medico legale Alessia Romanelli ha anche acquisito tutti i documenti diagnostici precedenti al decesso avvenuto dopo un giorno di coma. Hanno assistito i periti di parte Elena Mazzei, per la difesa di Mancini, e Monica Bartolucci, per la parte offesa rappresentata dalla compagna di Emmanuel, affiancata dalla fondazione Caritas in Veritate che si costituirà parte civile. “Ci vuole una faccia bianca per rappresentare un nero”, dice Don Vinicio Albanesi.

Autopsia decisiva per il seguito dell’inchiesta, sia dalla Procura di Fermo che procede per omicidio preterintenzionale con l’aggravante razzista, sia dal legale di Mancini, l’avvocato Francesco De Minicis, che sostiene la tesi della legittima difesa. Due tesi che si sono contrapposte in due diverse ricostruzioni, anche se ora è indebolita quella della compagna di Emmanuel, secondo la quale il nigeriano sarebbe stato colpito da Mancini con un paletto mobile della segnaletica stradale, e poi preso a pugni. Un solo pugno – ha rivelato l’autopsia – e il corpo quasi integro, a parte un’abrasione, un’ematoma e segni di unghiate.

Stando alle testimonianze raccolte dalla Procura, Emmanuel invece avrebbe lanciato il paletto contro l’italiano come reazione agli insulti razzisti (“scimmia africana”) rivolti alla donna. E sempre stando all’accusa, Mancini, che nell’ordinanza di fermo viene definito un “soggetto altamente pericoloso per effetto della sua natura violenta e aggressiva”, avrebbe sferrato il pugno mortale ad Emmanuel quando, terminata la colluttazione, il migrante e la sua compagna si stavano già allontanando.

Mancini, da molti ritenuto vicino agli ambienti della destra estrema, anche se al suo legale ha negato qualunque affiliazione politica, è stato sottoposto ad accertamento irripetibile su alcuni ematomi presenti sul costato e su un braccio, a dimostrazione – secondo la difesa – che sarebbe stato lui ad essere aggredito.

A chiedere che sia fatta “piena luce sulle circostanze della morte di Emmanuel”, “un nostro fratello nigeriano” in fuga dalla violenza di Boko Haram c’è anche il premier Matteo Renzi. E per il presidente del Senato Pietro Grasso, “l’Italia non è razzista, siamo abituati da sempre all’integrazione delle etnie e delle religioni, dobbiamo combattere, esecrare e isolare questi episodi e punire i colpevoli”. I funerali del migrante potrebbero essere celebrati domenica, una volta che il corpo sarà restituito alla famiglia. La presidente della Camera Laura Boldrini intende essere presente.

FOTO ANSA.