Truffa “miracolosa”: false cure a 500 malati con le acque di Lourdes

Pubblicato il 2 Febbraio 2012 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA

ANCONA – Promettevano cure mediche ‘miracolose’ a base di acque dei santuari di Lourdes e Fatima a pazienti affetti da patologie anche gravi. Una biologa e altre 38 persone sono state denunciate dai carabinieri del Nas ad Ancona, Milano, Venezia e Bari per associazione per delinquere, truffa, lesioni, esercizio abusivo della professione.

L’operazione, in codice ‘Acque bianche’, e’ stata coordinata dalla procura della Repubblica di Ancona, che ha emesso provvedimenti di perquisizione e sequestro a carico di quattro persone. Al centro del raggiro, lo studio che la biologa aveva aperto nel capoluogo marchigiano, con referenti in varie citta’ d’Italia. Esercitando abusivamente la professione medica, gli indagati assicuravano dietro compenso la ‘guarigione’ dei malati, spesso spingendoli ad abbandonare le terapie tradizionali per affidarsi alle acque delle fonti dei due principali santuari mariani, e di quelli di Medjugorie, San Damiano, Montichiari.

Con pubblicita’ on line e un fitto passaparola, il gruppo si presentava come un team qualificato di biologi e fisici che aveva messo a punto una tecnica innovativa per ‘riarmonizzare la materia’ attraverso le presunte ‘frequenze’ sprigionate dalle acque ‘benedette’. Mescolando religione, superstizione e astrologia, i terapeuti approfittavano dello stato di prostrazione dei malati per reclutarli attraverso dei corsi a pagamento come ‘adepti’ della nuova medicina. L’accusa ipotizza anche il reato di immissione in commercio di sostanze vantanti proprieta’ terapeutiche ma senza autorizzazione ministeriale.

Sono circa 500 i pazienti, di tutte le regioni d’Italia, che si sono rivolti alle ‘terapie’ con ‘Le acque a Luce bianca’ messe a punto dalla biologa e dai suoi 38 collaboratori, denunciati dal Nas di Ancona per esercizio abusivo della professione media, associazione per delinquere finalizzata alla truffa, e lesioni. Persone di ogni fascia d’eta’ e classe sociale, in alcuni casi anche molto facoltose, che pagavano dai 100 ai 200 euro e oltre per dei flaconcini con acque asseritamente provenienti dai santuari mariani di Lourdes, Fatima, Medjugorje.

Fra i malati, anche persone affette da cancro o altre gravi malattie, disposte a lunghi viaggi per farsi visitare negli ‘studi’ della biologa e dei suoi collaboratori. Fra Ancona, Milano, Venezia a Bari sono stati posti sotto sequestro quattro locali adibiti a studi medici e un laboratorio in cui venivano preparati i flaconi con le ‘medicine’. Il valore degli immobili e’ di circa 3 milioni di euro. Sequestrati anche 4 mila flaconi e fiale di acque, un pc, e varia documentazione.

E’ lo studio Giba di Numana (Ancona), della dottoressa Enza Maria Ciccolo, 71 anni, una laurea in biologia a Pisa e studi a Lione, nella ‘Scuola di Auriclomedicina del prof. Paul Nogier’, il centro delle Acque a Luce Bianca, la ”metodologia innovativa per il risanamento e il riequilibrio dell’uomo e dell’ambiente, la tecnica idrofrequenziale, regolarmente brevettata”, come si legge nel sito internet dedicato, che secondo la procura di Ancona e i carabinieri del Nas avrebbe illuso almeno 500 malati di poter guarire con pozioni a base di semplice acqua del rubinetto.

Flaconcini le cui gocce sarebbero ”di protezione e aiuto anche per guarire dalla polmonite della Sars”. Nell’home page del sito Giba si spiega che ”per dare aiuto alla nostra terra in un momento cosi’ particolare” e’ necessario ”riabilitare e stabilizzare la nostra alleanza con gli Angeli di Dio, ed essere coscienti che il nostro mentale sia pieno di virtu”’. L’aiuto degli Angeli di Dio ”riporta in noi delle potenzialita’ originarie che si sono spente sempre piu’ nell’alleanza con gli angeli caduti, matrimonio che ha generato nei millenni i nostri demoni, figli ‘geneticamente modificati”’.

Lo studio e l’utilizzo delle Acque che scaturiscono dai luoghi sacri ”naturalmente informate di Amore di Luce”, puo’ ”sciogliere in noi l’antico matrimonio realizzando la nuova genesi”.    Ai pazienti, veniva spiegato che ”la malattia non attende un rimedio dall’esterno, ma una comprensione profonda, dalla quale scaturisce la possibilita’ di una guarigione di tutti i piani dell’essere, attraverso una risonanza che ciascun malato trova con frequenze di luce che gli sono necessarie e che un’Acqua gli conduce”. Quest’ acqua ”agisce su di noi come su ogni organismo vivente, e ricollega l’uomo al suo ambiente, riconducendolo a Dio”.