Ancora un detenuto in fuga: evade da clinica psichiatrica

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2015 - 20:41 OLTRE 6 MESI FA
Ancora un detenuto in fuga: evade da clinica psichiatrica

Ancora un detenuto in fuga: evade da clinica psichiatrica

CUNEO – Dopo Lecce, Cuneo. E ancora un detenuto in fuga. Venerdì un detenuto di 32 anni, originario di Vercelli, è fuggito dalla clinica psichiatrica San Michele di Bra, nel Cuneese, dove era arrivato solamente poche ore prima. L’uomo, ritenuto “socialmente pericoloso”, si sarebbe allontanato in direzione della stazione ferroviaria. Le forze dell’ordine stanno setacciando la zona.

Il detenuto evaso è un trentaduenne con numerosi precedenti alle spalle. Faceva parte del gruppo di detenuti degli ex Ospedali psichiatrici giudiziari che la Regione ha destinato alla clinica braidese. La fuga nel pomeriggio. Da una prima ricostruzione, poco dopo il suo arrivo alla clinica, ha aperto una finestra senza inferriate, scavalcato un cancello alto tre metri e raggiunto la strada.

Venerdì mattina è evaso un detenuto di Lecce, Fabio Perrone. L’uomo, 42 anni, ha approfittato di una visita medica in ospedale, ha rubato la pistola a un agente di polizia penitenziaria, ha sparato ferendo due persone e ha fatto perdere le sue tracce.

Tutto inizia la mattina del 6 novembre all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Perrone, 42 anni, era arrivato al terzo piano dell’ospedale scortato da due agenti di polizia penitenziaria per sottoporsi ad una colonscopia, un esame di routine. Appena gli agenti gli hanno tolto le manette Perrone li ha aggrediti, ha sfilato la pistola ad uno di loro e poi ha iniziato a sparare, ferendoli alle gambe.

Poi ha raggiunto il parcheggio dell’ospedale, dove ha puntato la pistola alla tempia della donna che era alla guida della sua Yaris Toyota per poi rubarle l’auto e darsi alla fuga, sfondando le sbarre che si trovano all’ingresso della struttura ospedaliera. Ricerche sono in corso da parte delle forze dell’ordine che hanno istituito posti di blocco in tutta la zona. Perrone è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Fatmir Makovic nell’agguato della notte tra il 28 e il 29 marzo 2014 in cui ferì gravemente il figlio della vittima, Alen, e avrebbe tentato di uccidere anche un nipote minorenne.