Andalo, la lettera dal fronte ritrovata 73 anni dopo: consegnata ai figli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Settembre 2016 - 08:00 OLTRE 6 MESI FA
Andalo, la lettera dal fronte ritrovata 73 anni dopo: consegnata ai figli

Andalo, la lettera dal fronte ritrovata 73 anni dopo: consegnata ai figli

TRENTO – Una lettera scritta nel 1943 da un soldato mentre si trovava al fronte durante la guerra è arrivata ai suoi familiari 73 anni dopo. La lettera era stata respinta per censura, ma un collezionista ha trovato la missiva in un mercatino e ha deciso di restituirla alla famiglia. Una lettera costata poche decine di euro con scritto Andalo sulla busta e la data 1943 che ha incuriosito il collezionista.

Daniele Erler sul quotidiano Il Trentino scrive che la lettera è stata spedita nel 1943 dal soldato Silvestro Banal ed è stata ritrovata da un collezionista, Matteo Lorenzoni, che si è impegnato per farla riavere ai familiari:

“Lorenzoni frequenta spesso i mercatini online, con la passione per la ricerca di reperti e testimonianze legate al Trentino. «Leggendo la lettera, scritta dal soldato Silvestro Banal, mi sono commosso e ho deciso di cercare i parenti per riconsegnare la lettera 73 anni dopo». Lorenzoni ha così contattato il sindaco di Andalo Alberto Perli. «Leggendo il cognome ho capito di chi poteva essere padre – ricorda Perli –. Abbiamo fatto qualche verifica, ed abbiamo contattato i tre figli ancora in vita del soldato, per riconsegnare loro la lettera».

Con la collaborazione della biblioteca, è stata organizzata una cerimonia pubblica, che fornisse anche il contesto storico della lettera, spedita nel gennaio del 1943. Difficile capire quale sia stato poi il suo percorso. «C’è il visto della censura su di essa, con la scritta “verificata e riconsegnata per censura”, non mi è chiaro se sia questo il motivo per cui la lettera non è mai arrivata a destinazione», spiega Lorenzoni. La storia di Silvestro Banal è simile a quella di tanti soldati trentini. Finita la guerra, e dopo una tremenda esperienza sul fronte orientale, riuscì a tornare a casa, vivo ma estremamente provato, visibilmente dimagrito. Riuscì a ricostruirsi una vita, si sposò, ebbe cinque figli e morì negli anni Ottanta.

In piena guerra, il 4 gennaio 1943, nonostante le difficoltà, prese la carta da lettera per scrivere ai suoi genitori. «Anche oggi – si legge nella missiva ora riscoperta – con questa mia lettera voglio farvi sapere che io mi trovo sempre in ottima salute, come spero sarà sempre anche di voi tutti, sebbene è un bel po’ di tempo che non ricevo vostre notizie, ma spero di presto riceverle, magari tutte in una volta. Come vedete, questa lettera me l’ha data un mio amico che ho trovato qua in città per scrivervi e m’ha detto che mi dà anche delle altre lettere per scrivere, sicché così posso scrivervi più spesso, perché sennò io avevo perso tutto, come vi ho scritto anche nelle mie altre lettere».

«Dunque appena che vi scriverò per mandarmi un pacco – continua la lettera – sapete già cosa mi occorre, ma per ora non mi manca niente». «Dunque vi ripeto io sto bene e non pensate tanto a me che mi trovo proprio in un bel posto, adesso fuori dal pericolo, e anche per freddo si sta bene, spero di rimanere qua un bel po’ di tempo e se cambio vi scriverò subito». La lettera è stata così donata da Lorenzoni ai figli, visibilmente emozionati”.