Non riescono a pagare mutuo. “Partiamo”. Suicidi in casa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Aprile 2016 - 14:24 OLTRE 6 MESI FA
"Andiamo in Bulgaria". Si sparano in casa, trovati mese dopo

“Andiamo in Bulgaria”. Si sparano in casa, trovati mese dopo

PRATO – Hanno detto ad amici e conoscenti che sarebbero partiti per un lungo viaggio. Destinazione Bulgaria. Un viaggio che sarebbe servito a dargli forza in un momento di grandi difficoltà economiche. In realtà hanno chiuso porte e finestre ma sono rimasti in casa. Si sono sdraiati sul letto e si sono sparati con la pistola di lei (era una guardia giurata e ne aveva una). Si sono uccisi perché, come dice il biglietto che hanno lasciato ai piedi del letto per chiedere scusa, “non ce la facevano più”.

Le vittime sono  Lucio Leonelli, 51 anni originario di Firenze, e Grazia Spessato, 47 anni originaria del Veneto. I due vivevano vicino Prato a Poggio a Caiano e quando i carabinieri sono entrati in casa, su segnalazione dei vicini che sentivano cattivo odore proveniente da quella casa serrata, erano morti da almeno un mese e mezzo. Il racconto de La Nazione 

 Poco dopo le 21 i vigili del fuoco, insieme ai carabinieri di Poggio, si sono introdotti nell’appartamento in via Leonardo da Vinci a Poggio dopo aver segato un’inferriata sul retro della casa. La scoperta è stata devastante. Lucio Leonelli, 51 anni originario di Firenze, e Grazia Spessato, 47 anni originaria del Veneto, giacevano morti nel letto. I corpi erano devastati, in avanzato stato di decomposizione. Il puzzo si era diffuso dappertutto tanto che i soccorritori hanno dovuto usare le mascherine. Sul posto è arrivata un’ambulanza inviata dal 118. Il medico non ha potuto altro che constatarne la morte e stabilire, all’incirca, la data della morte: almeno un mese e mezzo.

In via Leonardo da Vinci sono arrivati i carabinieri del Nucleo Radiomobile, guidati dal capitano Vitantonio Sisto, e la Scientifica.

La scena è apparsa subito chiara: i due erano stesi sul letto con ferite di arma da fuoco. La pistola era in mano a Leonelli, la donna giaceva accanto a lui. Vicino un biglietto di scuse ai familiari: “Scusateci, non ce la facciamo più”.

La pistola era di proprietà della donna e, come accade in questi casi, anche se aveva perso il lavoro come guardia giurata, poteva custodirla in casa. La stessa pistola con cui Grazia e Lucio, che non avevano figli, hanno deciso di farla finita perché stritolati dai debiti. Un ‘suicidio’ consensuale, lo hanno definito i carabinieri.