Andrea Franceschi, sindaco di Cortina d’Ampezzo, è stato arrestato

Pubblicato il 24 Aprile 2013 - 19:20| Aggiornato il 15 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO) – Andrea Franceschi, il sindaco di Cortina d’Ampezzo, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Belluno. L’uomo è stato fermato mercoledì pomeriggio ed è agli arresti domiciliari. E’ accusato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, violenza privata e abuso d’ufficio.

Oltre al sindaco sono indagate altre quattro persone: l’assessore all’Ambiente e vicesindaco di Cortina, Enrico Pompanin, l’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici ed Edilizia Privata, Stefano Verocai, una dipendente del Comune, Stefania Zangrando e Teodoro Sartori, titolare dell’azienda che avrebbe turbato il procedimento amministrativo di scelta per la gara d’appalto.

I fatti contestai risalgono ad un periodo che va dall‘agosto del 2010 al maggio del 2012. Due i procedimenti sotto la lente della magistratura: l’appalto per i rifiuti e le pressioni esercitate sul comandante della Polizia Locale per gli autovelox. L’inchiesta è iniziata a fine del 2011 dopo la denuncia della funzionaria a capo del lavori pubblici che era entrata in contrasto con il sindaco Franceschi ed era stata poi licenziata e per questo aveva avviato una vertenza di lavoro.

Sindaco di Cortina dal 2007 al 2012 e riconfermato alle ultime elezioni, Franceschi non è un politico di professione: economista bocconiano e albergatore per tradizione familiare, prima di essere sindaco non aveva ricoperto cariche in istituzioni pubbliche.

Secondo l’accusa, Franceschi, in concorso con un assessore e con il titolare di una società (che poi si è aggiudicata la gara) avrebbe turbato il procedimento amministrativo per un bando di gara sul servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani del Comune ampezzano.

Franceschi è accusato anche di violenza privata in concorso con un assessore. Secondo l’accusa il sindaco, dopo aver saputo che il bando di gara per l’appalto rifiuti pubblicato aveva un “contenuto non coincidente con quello ‘pre-ordinato”’, avrebbe fatto pressioni affinché la responsabile dell’Ufficio lavori pubblici del Comune revocasse il bando per sostituirlo con altro in linea con quanto preventivamente determinato”. Fatto poi che non si sarebbe verificato per il rifiuto di una funzionaria.

Altra accusa è l’abuso d’ufficio in concorso con un assessore. Dopo aver individuato il professionista che si sarebbe dovuto occupare di redigere gli atti di gara, ”allo scopo di esautorare il preposto ufficio tecnico dei lavori pubblici del Comune, avrebbe proceduto ad emettere un’apposita delibera mediante la quale veniva assunta la decisione di indire futuri bandi di appalto inerenti la raccolta rifiuti del Comune di Cortina d’Ampezzo e pertanto individuare ed incaricare un tecnico esterno ai funzionari comunali per collaborare a redigere gli atti tecnici di gara”.

Infine, c’è un presunto caso di violenza privata e abuso d’ufficio in concorso con due assessori, perché abusando della funzione pubblica ricoperta, ”avrebbe esercitato pressioni sul Comandante della polizia locale per limitare i controlli sulla velocità a mezzo telelaser e contro la guida in stato di ebbrezza”.

Sempre secondo l’accusa, Franceschi avrebbe anche minacciato lo stesso comandante di degradarlo a vigile urbano. Avrebbe fatto queste pressioni per evitare il malcontento tra i cittadini nel periodo pre-elettorale per le amministrative del maggio dell’anno scorso, che hanno poi confermato in carica lo stesso Franceschi.