Andrea Loris Stival, Pomeriggio 5: “Uomo con sacchetto, complice Veronica Panarello?”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2015 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA
Veronica Panarello

Veronica Panarello

ROMA – Un uomo con pantaloni a zampa d’elefante che scende da una macchina rossa e butta un sacco nell’immondizia. Questo avrebbe ripreso la stessa telecamera che aveva già filmato la macchina di Veronica Panarello,  la donna accusata per l’omicidio del figlio Loris, mentre percorreva la strada che porta al vecchio mulino di Santa Croce Camerina dove è stato trovato il cadavere del piccolo Loris. Il retroscena è stato raccontato lunedì 19 gennaio da Pomeriggio 5: gli investigatori sospettano che Veronica Panarello, la donna accusata per l’omicidio del figlio Loris, non avrebbe fatto tutto da sola ma sarebbe stata aiutata da un complice. E in questi giorni, secondo Pomeriggio 5, le indagini si starebbero concentrando su tre persone.

Intanto Carmela Anguzza, mamma di Veronica Panarello, ospite di Barabara D’Urso continua a difendere la figlia: “Veronica non ha mai tentato il suicidio. Aveva otto anni. Non voleva andare a scuola. L’ho portata alle maestre. Ha aperto la finestra dicendo mi butto, mi butto, ma poi mi ha detto che voleva solo venire a casa da me. Eravamo molto legate”. “È andata a vivere con Davide – continua  a raccontare la madre – Da quel momento la famiglia Stival si è presa mia figlia. Per dieci anni. È nato Loris, io non c’ero. Ero andata tre giorni prima. Erano contenti sia lei che Davide. La famiglia di Davide non era d’accordo. Mia figlia mi disse che volevano farla abortire. Io le ho detto: loro non comandano niente, sei minorenne, siamo io e tuo padre che dobbiamo decidere, se vuoi lo puoi tenere. In ospedale noi non c’eravamo, come hanno fatto a firmare i documenti? Dopo un mese mi hanno portato il bambino a casa, ero contenta”. Sul giorno della scomparsa: “Mi ha chiamato Antonella, dicendo che era sparito Loris. Io ho detto: Loris chi? Il figlio di Veronica, ha detto lei. In quel momento hanno suonato alla porta. Era un investigatore, mi ha chiesto se avessi io Loris e mi ha chiesto di guardare. Hanno aperto i cassettoni, guardavano in casa. Cercavano il bambino. Ho chiesto dove fosse mia figlia. Mi hanno detto che era in macchina. Sono scesa, era l’ disperata, mi diceva: dove l’hai messo? Si stava sentendo male. Lì le sarei dovuta andare dietro, sarei dovuta andare a cercare il bambino”. E ancora: “Siamo andate in caserma. Molto prima che arrivassi in caserma, uno in piazza mi ha detto: tua figlia non ti vuole, non puoi andare. Ho pregato il maresciallo di farmi entrare. Non me lo hanno consentito. Dentro c’erano il mio ex-marito con la compagna, i suoceri. Io dico: mia figlia già non ci stava con la testa, era comprensibile, ma io dico che avevo bisogno della mamma. Non hanno voluto far entrare neanche mio figlio. Lei ha detto di non avere né madre, né fratelli”.

(foto Ansa).