Andrea Soldi morto durante Tso: Comune Torino e Asl 2 citati come responsabili civili

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2016 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Soldi morto durante Tso: Comune Torino e Asl 2 citati come responsabili civili

Andrea Soldi morto durante Tso: Comune Torino e Asl 2 citati come responsabili civili

TORINO – Il Comune di Torino e l’Asl To2 sono stati citati come responsabili civili nel processo per la morte di Andrea Soldi, deceduto durante un Tso il 5 agosto  2015. I familiari del ragazzo, che soffriva di schizofrenia e che è morto strangolato duranto una procedura di trattasmento sanitario obbligatorio, hanno chiesto che i due enti fossero inclusi come responsabili civili e il gup ha accolto la loro richiesta.

Jacopo Ricca sul sito di Repubblica nell’edizione di Torino scrive che Andrea Soldi, che aveva 45 anni, è morto per degli errori durante il Tso e ora il 19 gennaio prossimo al processo presso il tribunale di Torino ci saranno i familiari, ma anche il Comune e l’azienda sanitaria:

“Il legale della famiglia, Giovanni Soldi, ha chiesto che Comune e azienda sanitaria fossero chiamate in giudizio come responsabili civili per la vicenda. Il Gup, Elena Rocci, ha accolto la richiesta e aggiornato l’udienza al 19 gennaio quando dovrebbe pronunciarsi sul rinvio a giudizio dei tre agenti del nucleo mirati della polizia municipale e lo psichiatra che avevano partecipato al trattamento sanitario obbligatorio, difesi i primi da Stefano Castrale, il professionista è invece assistito da Anna Ronfani”.

Il gup ha poi ammesso come parti civili il padre del ragazzo e la sorella, Renato e Maria Cristina Soldi, ma ha respinto l’ammissione di altri comitati:

“del comitato di Iniziativa anti psichiatrica siciliano e del comitato dei Cittadini per i diritti umani, vicino a Scientology. All’udienza di gennaio Città e Asl potranno presentarsi con gli avvocati per spiegare la loro posizione. “Speriamo si possa arrivare il prima possibile al dibattimento”, ha commentato la sorella di Soldi, Maria Cristina”.