Andrea Stival: “Veronica Panarello mi accusa per vendetta”

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Febbraio 2016 - 15:47 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Stival: "Veronica Panarello mi accusa per vendetta"

Andrea Stival: “Veronica Panarello mi accusa per vendetta”

ROMA – Secondo Andrea Stival l’ultima versione fornita da Veronica Panarello circa la morte del figlio Loris è solo una vendetta crudele contro la sua famiglia. Andrea, suocero di Vernoca e quindi nonno di Loris, è stato ospite di Porta a Porta e ha ricostruito la mattina del 29 novembre 2014. Spostamenti che smentiscono la versione data dalla nuora. Dice Stival:

Quella mattina siamo usciti da casa alle 10,30, io e la mia compagna”, ha detto Andrea Stival. “Ci siamo diretti in piazza, abbiamo preso un caffè, poi siamo andati in farmacia e in una tabaccheria a comprare le sigarette. Successivamente ci siamo recati a Punta Secca…”.

L’accusa contro di me è una cosa fuori dal mondo…Io uscivo pazzo per mio nipote, il piccolo angelo. Ora c’è bisogno di pace e di giustizia, mi sento rivoltato nell’anima, infangare l’amore di un nonno…”.

Veronica ha fornito la sua versione durante un colloquio con una psicologa del carcere, nel gennaio scorso.  “Loris lo ha ucciso mio suocero, Andrea Stival. Ho ricordato tutto quando sono andata a trovarlo al cimitero, ma non l’ho detto prima perché avevo paura che uccidesse anche il bimbo più piccolo”. Il movente: “eravamo amanti”. Una ricostruzione che il suocero bolla come “l’ennesima follia della donna”.

La sua nuova verità Veronica vuole che a sentirla sia anche la Procura di Ragusa, chiedendo di informare i magistrati dell’inchiesta. La direzione della prigione lo fa. Ma quando il Pm va a raccogliere la sua testimonianza lei non dice nulla di rilevante, sostenendo che è diventata famosa, e che la conoscono anche a Hollywood. A gennaio alla psicologa aveva spiegato che il movente sarebbe stato qualcosa che il piccolo “aveva visto e che non doveva vedere”, e avanza l’ipotesi che il suocero fosse l’amante.

Fornisce poi una prima ricostruzione: ha accompagnato il figlio più piccolo a scuola e quando è tornata a casa ha trovato Andrea Stival che ha ucciso Loris. Ma nessuna telecamere riprende l’uomo entrare in casa quel giorno. Un mese dopo, l’8 febbraio scorso, ai periti e ai consulenti che la sentono per valutare il suo grado di intendere e volere, come disposto dal Gup di Ragusa davanti al quale la donna è sotto processo per omicidio premeditato e occultamento di cadavere, fornisce una nuova ricostruzione: avrebbe incontrato Andrea Stival per caso, tornando da scuola, e lui sarebbe salito in auto con lei, sdraiandosi sul sedile posteriore per non farsi notare. Sarebbero saliti a casa dove c’era Loris che, sostiene Veronica Stival, minacciava di rivelare al padre la relazione tra sua nonno e sua madre.

Per quello lui lo avrebbe ucciso, usando un cavo elettrico, e avrebbe costretto lei a mettergli delle fascette nella mani per farlo stare fermo. E insieme, poi, si sarebbero liberati del corpo gettandolo nel canalone. Non avrebbe parlato per paura di ritorsioni sul figlio più piccolo.

“La ricostruzione di Veronica Panarello – afferma il legale di Andrea Stival, l’avvocato Francesco Biazzo – è assolutamente irrilevante, frutto della sua fantasia, e non lo dico io, ma lo dicono gli atti del processo e le indagini che hanno escluso responsabilità di Andrea Stival. Lo dimostrano i tabulati telefonici e la testimonianza della sua compagna, Andreina. Veronica Panarello ha sposato una tesi giornalistica e l’ha fatta propria. Una relazione tra loro? Tutto falso, una grande bugia. L’ennesima”.

(per vedere la puntata di Porta a Porta con l’intervista ad Andrea Stival clicca qui).