Andria, i clandestini raccolgono olive per 3 euro l’ora. E’ qui la nuova Rosarno

Pubblicato il 24 Gennaio 2010 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA

Sei ore di raccolta, 100 chili da consegnare, diciotto euro di guadagno a testa. Dei lavoratori in nero, sfruttati e lasciati a dormire al gelo, ai margini delle nostre città, forse sono al gradino più basso. In attesa della chiamata per i carciofi, raccolgono olive di seconda scelta. Olive di «cascola», cadute dagli alberi, destinate a marcire o a diventare olio chiaro (non extravergine).

Sono gli immigrati di Andria, città vicino a Bari, gli unici che di sabato pomeriggio lavorano nei campi. Sono chiamati i nuovi fantasmi – in tutto 1.800 persone secondo la Caritas – spazzini delle campagne. Alle 5 di pomeriggio scompaiono. Si ritirano dentro baracche e case abbandonate – rifiuti, topi, falò – con gruppi di cani randagi intorno e un senso di irreparabile sconfitta.

Nulla di nuovo da segnalare, siamo a 436 chilometri a nordest di Rosarno. L’Italia vista da qui non sembra un Paese che ami coltivare la memoria, nemmeno a breve termine. Basta pensare alla storia di Salah Bensada, 39 anni, marocchino, morto assiderato dopo una notte più dura delle altre, fra le baracche degli uliveti. Era dicembre 2007, quattro giorni a Natale. I volontari del centro di accoglienza lo avevano quasi salvato. Il peggio però è venuto dopo. Quando è rimasto per undici ore nelle sala d’aspetto dell’ospedale di Andria, prima di essere visitato. Un fatto per cui, proprio in questi giorni, la procura di Trani sta decidendo se rinviare a giudizio tre medici.

Quest’anno però sono successi fatti nuovi, spiega don Geremia, 42 anni: «Primo: sono arrivati molti immigrati dal Nord Italia, ancora con il permesso di soggiorno, ma licenziati per la crisi. Secondo: ai braccianti romeni, magrebini, centrafricani, iracheni e sudanesi, si stanno aggiungendo nuovi poveri italiani. Ed è proprio questo un punto di attrito delicatissimo, su cui dobbiamo vigilare tutti. Si rischia il macello».

A Rosarno la mano della ‘ndrangheta ad Andria altri caporali, altre regole: «Qui si usa chiedere ai braccianti romeni – spiega don Geremia – di poter usufruire delle grazie delle loro mogli. Sesso per assicurarsi la chiamata sui campi». L’anno di lavoro ha poche pause: olive, olive di seconda scelta, carciofi, ciliege. Ad Andria arriveranno altri morti nell’indifferenza generale .

Ma c’è anche chi vede il bicchiere mezzo pieno, come il sindaco di Andria, Vincenzo Zaccaro, 42 anni, eletto con la Margherita, che non ricorda i dati salienti del territorio, ma di una cosa è fiero: «Della sinergia con la Disney. Quantitativi importanti del nostro olio finiscono nei centri della loro catena». Se poi dietro a questa grande alleanza c’è dell’altro, non importa, l’olio dei clandestini va comunque a Eurodisney.