Angelo Bonazza, il re dei salumi condannato a 2 anni per usura

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2017 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
Angelo Bonazza, il re dei salumi condannato a 2 anni per usura

Angelo Bonazza, il re dei salumi condannato a 2 anni per usura

ROMA – Angelo Bonazza, 76 anni, il re degli insaccati, condannato per usura. Lo ha stabilito il Tribunale di Venezia che, lunedì pomeriggio, lo ha condannato a due anni di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, limitatamente a uno solo degli episodi contestati dalla Procura. Per tutti gli altri, più datati, è stato dichiarato il non doversi procedere per prescrizione: è trascorso troppo tempo affinché possano essere giudicati. L’imprenditore (che gestisce anche la trevigiana Bechèr e lo stabilimento di speck Unterberger di Belluno) è stato invece assolto dall’accusa di estorsione.

Come scrive Il Messaggero:

Il Tribunale ha disposto la revoca del sequestro conservativo emesso lo scorso novembre a carico di Bonazza fino all’ammontare di 300mila euro a garanzia di eventuali risarcimenti. La vicenda è finita davanti al Tribunale a seguito della denuncia presentata da un florovivaista di Casale sul Sile, Lucio Barbiero, e dai suoi familiari che, costituitisi parte civile al processo, hanno raccontato di numerosi prestiti a tassi usurai (fino al 10-15 per cento mensile) da loro subiti tra il 2000 e il 2008.

La sentenza di ieri ha condannato Bonazza per un solo prestito usuraio accordato nel 2008 al figlio di Barbiero, Andrea: circa 14mila euro con un tasso annuo del 70 per cento. «Con questa sentenza vi è stata conferma piena del quadro accusatorio, visto che la prescrizione presuppone l’accertamento nel merito della sussistenza sia della gravissima usura che della collegata estorsione contestate al Bonazza -ha commentato l’avvocato Ravagnan -. Purtroppo il tempo trascorso non ha consentito la piena affermazione della responsabilità del Bonazza per questi reati. Ci riserviamo in ogni modo la lettura della sentenza, poiché a nostro avviso non era ancora maturata la prescrizione».