Anita. Omaggio a Fontana di Trevi, 5 anni fa: ”Fellini invidioso e misogino”

Pubblicato il 13 Gennaio 2015 - 15:39 OLTRE 6 MESI FA
Anita Ekberg

Anita Ekberg

ROMA – Un omaggio ad Anita Ekberg alla Fontana di Trevi. Una grande immagine dell’attrice seduta sul bordo della fontana con la scritta “Ciao Anita” è stata esposta martedi per iniziativa dell’assessorato alla Cultura del Campidoglio.

Nel luogo dove Federico Fellini, l’attrice svedese e Marcello Mastroianni “crearono una straordinaria icona di Roma in uno dei film più belli della cinematografia mondiale, La Dolce Vita, ed è doveroso un saluto della città”, si legge in un comunicato.

Intanto è venuta fuori un’intervista di 5 anni fa in cui Anita non aveva parole compiacenti su Fellini. “Era un tipo molto esigente quando dirigeva, incline a improvvisi attacchi d’ira. Sul set era un padrone assoluto, d’altronde lui stesso lo diceva che fuori dal set si sentiva vuoto. Apparentemente gentile, in realtà un despota. In privato era un disastro”.

E’ una confessione dura e senza censure quella rilasciata dalla Ekberg, morta domenica scorsa a 83 anni, alla giornalista Emilia Costantini e pubblicata oggi sul Corriere della Sera. Era una lontana sera del 2010 e la diva aveva voglia di parlare a cuore aperto del suo glorioso passato e del suo rapporto con il grande regista, ma chiese di rendere pubbliche le roventi confidenze solo dopo la sua morte. “Federico – continua – era proprio così, ma anche in questo suo carattere impossibile risiedeva la sua grandezza, non era certo un tipo ordinario”.

“Non aveva rispetto delle donne, affamato di sesso chiedeva prestazioni particolari”, dice ancora la Ekberg. Ma con la sua Musa non ebbe un bel rapporto? “In verità – precisa l’attrice – era stato attirato non tanto dalla mia anima, che avevo e che ho, ma dal mio seno. Gli devo certamente molto ma anche lui deve molto a me. Anzi, forse più lui a me che io a lui per la famosa scena nella fontana di Trevi. Fellini era uno che carpiva idee agli altri, persino all’ultimo dei macchinisti, e le faceva proprie, senza poi riconoscerne la paternità a chi di dovere”.

Secondo l’attrice Fellini era anche molto invidioso degli altri registi: “Parlava male di tutti, però davanti faceva loro i complimenti. Ricordo che aveva parole sprezzanti per Rossellini e Antonioni. Di Luchino Visconti una volta si lasciò sfuggire un giudizio irripetibile”.

La diva chiude ancora più duramente: “Quello che mi dava fastidio è che lui era falso, voleva apparire diverso da ciò che era, non era coerente. Era un uomo razionale irrazionale che dimostrava poi di essere assolutamente irrazionale. Tutti sanno che era fissato con maghi e veggenti, come una donnetta. Diciamola tutta: era un provinciale”.