Anthony Repici condannato: con Justine Mattera via chat finse di essere Franco Trentalance

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Settembre 2017 - 05:45 OLTRE 6 MESI FA
Anthony Repici condannato: con Justine Mattera via chat finse di essere Franco Trentalance

Anthony Repici condannato: con Justine Mattera via chat finse di essere Franco Trentalance (Foto Ansa)

MILANO – Finse di essere il pornodivo Franco Trentalance e il ciclista veneto Filippo Pozzato per chattare con la showgirl Justine Mattera e con la scrittrice di romanzi erotici Irene Cao: condannato ad un anno e otto mesi. E’ la sentenza del Tribunale di Milano nei confronti di Anthony Repici, un giovane messinese di 27 anni.

Una sentenza con cui il giudice ha superato le richieste della Procura milanese che per Anthony Repici, all’epoca dei fatti 22enne, aveva chiesto un anno di reclusione.

Secondo l’accusa, tra luglio e novembre 2012, utilizzando due falsi profili Facebook, il giovane si sarebbe sostituito “illegittimamente alla persona di Trentalance (…) e così induceva in errore Mattera Justine”, ex moglie del conduttore Paolo Limiti (morto nei mesi scorsi), “con la quale intratteneva delle conversazioni telematiche attribuendosi l’identità” del noto pornodivo. Un inganno nei confronti di Mattera, che gli avrebbe rivelato alcune informazioni private.

Inoltre, secondo l’accusa, alla sostituzione di persona sarebbe seguita la minaccia da parte del giovane alla showgirl di rendere pubblici i contenuti delle conversazioni “ritenute compromettenti”. Avrebbe compiuto, quindi, “atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere” Mattera “a proseguire le comunicazioni on line”.

Tuttavia Repici non sarebbe riuscito a portare a compimento il suo piano. E Mattera lo ha denunciato.

Repici nel dicembre del 2011 avrebbe usato lo stesso stratagemma con Irene Cao: avrebbe creato falsi profili Facebook e Twitter a nome di Filippo Pozzato, oltre che un falso account e-mail per sostituirsi al ciclista e per parlare via chat con l’autrice della trilogia erotica Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio. Anche in questo caso è poi scattata la denuncia.

Il giudice ha anche stabilito una provvisionale di diecimila euro per Mattera e di circa 18 mila euro complessivi per la scrittrice, per il ciclista e per il pornodivo, anche loro parti civili nel processo.