Ingroia, il pm delle intercettazioni a Napolitano, lascia e va in Guatemala

Pubblicato il 20 Luglio 2012 - 19:08 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Ingroia (Foto Lapresse).

PALERMO – Da Palermo in Guatemala. Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo titolare della indagine sulla trattativa Stato-mafia e al centro di roventi polemiche per le intercettazioni delle conversazioni del presidente della Repubblica Napolitano, finite davanti alla Consulta, andrà in Guatemala, come scrivono alcuni giornali. Come anticipato a giugno dall’Ansa, il magistrato era stato contattato dalle Nazioni Unite per ricoprire un incarico annuale di capo dell’unità di investigazioni e analisi criminale contro l’impunità nel Paese centroamericano.

Il, progetto, però, aveva avuto una battuta d’arresto. Secondo indiscrezioni, il pm aveva chiesto informalmente al Csm di mantenere il posto di aggiunto a Palermo, trovando una fredda accoglienza a Palazzo dei Marescialli. La vicenda era stata seccamente smentita da Ingroia che aveva negato di avere ricevuto proposte formali dall’Onu e che aveva sostenuto che si trattava di mere ipotesi. ”Da tempo le Nazioni Unite mi hanno proposto l’incarico – dice il pm – La proposta la considero una sorta di prosecuzione della mia attività in Italia. In quelle latitudini, per fortuna, i giudici antimafia italiani sono apprezzati anziché denigrati e ostacolati”. Il magistrato dovrebbe lasciare Palermo in autunno.