Dalla Regione Lombardia al carcere: diario di Antonio Simone, risse e scarafaggi

Pubblicato il 12 Luglio 2012 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA
Antonio Simone

MILANO – E’ stato assessore alla Sanità negli Anni Novanta, era un imprenditore nel settore sanitario, poi l’arresto. Oggi Antonio Simone è in carcere a San Vittore, tra risse tra carcerati e una difficile convivenza in cella con gli scarafaggi. Simone, accusato di associazione a delinquere e riciclaggio, descrive la sua vita quotidiana in carcere al settimanale Tempi. Ecco alcuni stralci: “Fino a pochi giorni fa le cibarie stavano sul davanzalino del bagno come in frigorifero. Poi, col caldo, sono comparsi dieci grossi scarafaggi sul davanzalino e altri venti in cella. Qui dormi con la testa a 15 centimetri dal suolo, dove scorrazzano quei graziosi animaletti”. E ancora: “Con Ikea (il mio compagno di cella ‘mobiliere carcerario’) vado a farmi l’ora d’aria. Mancano 10 minuti alle 14 e inizia la lotta. Tutti scappano, escono punteruoli, cinghie con sassi. Non mi sono mosso a difesa di nessuno, mi avrebbero pestato o sfregiato”.

Vita quotidiana da San Vittore, scene che sembravano solo appannaggio di certi film. E sempre dal carcere Simone si sfoga: “Sono in carcere da 3 mesi perché per i pm non dico ‘tutto’, cioè non confermo le loro ipotesi accusatorie”. Ovvero “perché non accuso Formigoni”. Simone si è sempre dichiarato innocente. L’inchiesta è quella sulla Fondazione Maugeri (settore sanità con strutture ospedaliere in tutta Italia). Dalla fondazione sarebbero stati distratti 56 milioni usati, è la tesi accusatoria, per oliare i meccanismi della politica. Simone conosce personalmente il governatore lombardo, Roberto Formigoni. Oggi accusa i magistrati di “metodi staliniani di odio politico”.