Antony Repici si finse Franco Trentalance su Fb e ricattò Justine Mattera: rischia 1 anno

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Aprile 2017 - 15:12 OLTRE 6 MESI FA
Antony Repici si finse Franco Trentalance su Fb e ricattò Justine Mattera: rischia 1 anno

Antony Repici si finse Franco Trentalance su Fb e ricattò Justine Mattera: rischia 1 anno

MILANO – Ha creato falsi profili Facebook e Twitter, spacciandosi per il pornodivo Franco Trentalance e poter così chattare con la showgirl Justine Mattera. In un altro caso si è finto il ciclista veneto Filippo Pozzato e ha ingannato la scrittrice di romanzi erotici Irene Cao. Così Antony Repici, 27 anni di Messina, rischia una condanna a un anno di carcere per sostituzione di persona e violenza privata. Questa la richiesta avanzata dal pm nel processo con rito abbreviato che si sta svolgendo dinanzi al giudice monocratico di Milano, Luisa Balzarotti.

La sentenza è attesa per il prossimo 11 settembre. Secondo il capo di imputazione il giovane, difeso dall’avvocato Giuseppe Artino Innaria, attraverso i due falsi profili si sarebbe sostituito, tra il luglio e il novembre del 2012, “illegittimamente alla persona di Trentalance (…) e così induceva in errore Mattera Justine”, ex moglie del conduttore Paolo Limiti, “con la quale intratteneva delle conversazioni telematiche attribuendosi l’identità” del noto pornodivo. L’allora 22enne, poi, “minacciando di rendere pubblici i contenuti delle conversazioni” con la showgirl “ritenute compromettenti”, avrebbe compiuto “atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere la predetta a proseguire le comunicazioni on line”.

Tuttavia non sarebbe riuscito “nell’intento in quanto la stessa, una volta resa edotta della sostituzione di persona, interrompeva i rapporti e si rivolgeva alle forze di polizia denunciando i fatti”. Repici, prima della show girl, nel dicembre del 2011, avrebbe usato lo stesso stratagemma con Irene Cao: avrebbe creato falsi profili Facebook e Twitter “a nome di Pozzato Filippo” oltre che un “falso account e-mail” per sostituirsi “illegittimamente” al ciclista e per parlare via chat con l’autrice della trilogia erotica Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio. Anche in questo caso è poi scattata la denuncia. La conduttrice televisiva, la scrittrice, il pornodivo e il ciclista si sono costituite parti civili al processo.