Asti: tre ore di esame di italiano per 9 immigrati

Pubblicato il 17 Gennaio 2011 - 17:07 OLTRE 6 MESI FA

E’ durato circa tre ore l’esame di italiano a cui si sono sottoposti 9 stranieri residenti ad Asti e intenzionati ad ottenere il Permesso CE per soggiorno di lungo periodo. Conosceranno l’esito entro una settimana (tra 3 giorni i docenti li consegneranno in prefettura), ma sono tutti usciti dalla scuola dove si è tenuto l’esame con il viso sorridente. Il che fa pensare bene per loro. Ne avevano fatto richiesta in 10, ma stamani all’appello erano in 9: 3 donne e 6 uomini. Un macedone, un turco, una nigeriana, 3 albanesi, gli altri marocchini. Tutti lavoratori.

”Non mi sembra stato per loro molto difficile”, ha detto Maria Teresa Gangi, una delle due insegnati della scuola Goltieri di via Govone, che ha sottoposto il gruppo all’esame. Un esame meno lungo di quanto previsto – è stato precisato – in quanto il ministero con una direttiva di dicembre ha tolto la prima parte, quella relativa all’orale. Aspetto, questo, che è stato discusso venerdì scorso a Torino, dal Coordinamento dei docenti dei Ctp (Centri Territoriali Permanenti) deputati a questo tipo di esame. Tutti i docenti hanno convenuto che l’annullamento di tale parte ha probabilmente reso più difficile cogliere il grado di ”preparazione” degli esaminati. Anche se, come ha rilevato Maria Teresa Ganci, ”si tratta comunque di un’ esame non complesso, pari al livello A2 del quadro di riferimento europeo, utile per accertare un italiano di sopravvivenza”.

Un esame ritenuto dai docenti dei Ctp, da sempre dedicati a corsi di italiano di base e di scuola serale per il diploma della scuola elementare e media, utile per capire se si è raggiunto un livello italiano. E’ consistito in una prova di comprensione orale (dopo l’ascolto di un testo hanno dovuto rispondere ad alcune domande), di comprensione scritta (dopo la lettura di due brani hanno dovuto rispondere ad altre domande), di produzione di un semplice testo a discrezione della Commissione che poteva scegliere tra una mail, una cartolina, un modulo.

Ad Asti è stato scelto di compilare il modulo per l’iscrizione a scuola. Il timore che possa trattarsi di un ”filtro” per rendere più difficile la consegna dei permessi di soggiorno agli stranieri non è emersa. ”Qualora, invece si evidenziassero criteri e aspetti proprio tesi a discriminare gli extracomunitari – ha detto il direttore scolastico del distretto di Asti, Francesco Contino – molti di noi, tra cui il sottoscritto, non sarebbero d’accordo”.