Asti, Pierino Magnelli morto a pranzo di nozze: forse stafilococco o virus delle crociere

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2017 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA
Asti, Pierino Magnelli morto a pranzo di nozze: forse stafilococco o virus delle crociere

Asti, Pierino Magnelli morto a pranzo di nozze: forse stafilococco o virus delle crociere

ASTI – Pierino Magnelli è l’uomo di 77 anni morto per una intossicazione alimentare durante il pranzo di nozze del 10 settembre ad Asti. L’uomo, uno zio dello sposo, si è sentito male insieme ad altri 100 invitati forse per del pesce avariato. Poi, due giorni dopo il ricovero, è morto. Ora la Procura di Asti indaga sull’accaduto e gli sposi, Fabrizio Magnelli e Valentina Fina, chiedono giustizia. Intanto i Nas hanno sequestrato i resti del cibo consumato dagli invitati, anche se alcune portate era già state buttate, e cercano la causa dell’intossicazione. Potrebbe trattarsi di stafilococco o del virus delle crociere.

Federica Cravero su Repubblica scrive che i risultati degli esami effettuati dall’Istituto zooprofilattico di Torino sui cibi serviti al pranzo di nozze servito nella Locanda delle Antiche sere, in località Maretto ad Asti, arriveranno a giorni e così sarà possibile identificare quale batterio abbia causato l’intossicazione degli invitati e in quale cibo fosse contenuto:

“Dai sintomi riportati dai commensali – vomito, dissenteria, crampi – potrebbe trattarsi di tossine di stafilococco, ma viene presa in considerazione anche la possibilità che a far star male così tanti invitati sia stato il cosiddetto “virus delle crociere”, in grado di colpire in breve tempo moltissime persone.

Sotto la lente del microscopio ci sono scarti di cibo, alcuni trovati anche nella spazzatura. Tuttavia non di tutte le portate è stato possibile recuperare dei campioni: di alcune non era rimasto nulla, altri avanzi erano stati buttati via ma la pattumiera era già stata svuotata. Dunque il cibo avariato potrebbe non essere tra i 15 campioni analizzati. Per i ristoranti, infatti, non esiste l’obbligo di conservare per 48 ore un “pasto testimone”, come invece avviene nelle mense scolastiche”.