Attentati Bruxelles, cellule Isis anche in Italia

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2016 - 08:38 OLTRE 6 MESI FA
Attentati Bruxelles, cellule Isis anche in Italia

Attentati Bruxelles, cellule Isis anche in Italia

ROMA – Attentati Bruxelles, cellule Isis anche in Italia. Le hall d’ingresso degli aeroporti, l’Alta Velocità e naturalmente ancora i luoghi simbolo delle grandi città come Roma e Milano. L’allarme attentati, dopo Bruxelles, è alto anche in Italia. E non si temono solo azioni di singoli esaltati perché anche in Italia, come in Belgio, è presente una rete del terrore, abbastanza motivata e strutturata da entrare in azione. Scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:

Il pericolo non riguarda soltanto i «lupi solitari». Gli arresti effettuati negli ultimi mesi hanno dimostrato l’esistenza anche in Italia di «cellule strutturate» che potrebbero entrare in azione. E tra gli obiettivi — oltre ad alcuni luoghi simbolo di Roma, Milano e delle città d’arte — c’è la rete dell’Alta Velocità. La relazione riservata Il livello di rischio per il nostro Paese è delineato in una relazione riservata di tre pagine che Giampiero Massolo, il direttore del Dis — il Dipartimento di coordinamento dei servizi segreti — ha inviato la scorsa settimana al Copasir. Un’analisi dettagliata che tiene conto delle numerose segnalazioni giunte dopo gli attentati di Parigi attraverso gli 007 di Stati Uniti ed Europa, ma anche dei risultati delle inchieste condotte dall’Antiterrorismo della polizia e dai carabinieri del Ros su persone che hanno aderito all’Isis facendo proselitismo e ipotizzando di poter colpire. Un documento ritenuto «molto attendibile» sia per la fonte di provenienza, sia per i riscontri effettuati prima della trasmissione. Per questo è stato convocato per oggi il direttore dell’Aisi (l’agenzia per la sicurezza interna) Arturo Esposito. Un’audizione urgente nella consapevolezza, come ha ribadito anche ieri il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che «l’Europa tutta è chiamata in causa e per questo motivo ora più che mai dobbiamo mettere a fattore un sistema di controlli integrato che possa essere a disposizione di tutti i Paesi dell’Unione europea».

Scattano quindi maggiori controlli già agli ingressi degli aeroporti, prima dei controlli di polizia ai gate. Come dimostrano gli attentati di Bruxelles sono queste le aree più esposte a rischi perché meno controllate.