Bambino dai carabinieri: “Mia mamma mi ha picchiato”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Marzo 2016 - 10:09 OLTRE 6 MESI FA
Bambino dai carabinieri: "Mia mamma mi ha picchiato"

Bambino dai carabinieri: “Mia mamma mi ha picchiato”

CARAGLIO (CUNEO) – Bambino di undici anni si presenta alla caserma dei carabinieri e denuncia la madre: “Mi ha picchiato”. E i segni sul suo volto fanno capire che, anche se non si sa se sia stata la madre, qualcuno di sicuro l’ha colpito. E’ quanto accaduto a Caraglio, paese della provincia di Cuneo. 

Il bambino, racconta La Stampa,  alcuni giorni fa si è presentato dai militari per denunciare la mamma. E dagli accertamenti è emerso che la donna, una casalinga di origini marocchine, l’estate scorsa era già stata denunciata per lo stesso tipo di reato.

La mamma del ragazzino è stata quindi segnalata all’autorità giudiziaria, mentre il figlio è stato affidato ad una struttura protetta, mentre le indagini proseguono per capire se sia il caso di allontanare definitivamente il piccolo dalla famiglia.

Ecco quanto riferisce la Stampa:

“Si presenta alla porta della caserma di Caraglio e dice ai carabinieri: «Mia mamma mi ha picchiato». I segni sul volto del ragazzino – undici anni – lasciano pochi dubbi sul fatto che qualcuno lo abbia colpito davvero. Scattano, dunque, gli accertamenti. E la donna viene denunciata per «maltrattamenti in famiglia verso fanciulli e lesioni personali». 

I militari, appena l’adolescente conclude il racconto, lo accompagnano in ospedale a Cuneo, dove viene visitato e medicato, nel reparto di Pediatria: la prognosi è di cinque giorni.

Intanto la pattuglia si reca a casa della madre, una casalinga di origine marocchina. Agli atti c’è già una denuncia nei suoi confronti: risale all’estate scorsa, per lo stesso tipo di reato. E viene di nuovo segnalata all’autorità giudiziaria.

Il Tribunale dei minori di Torino dispone che il ragazzino sia affidato dai carabinieri a una struttura protetta, mentre le indagini sulla vicenda proseguono. Al termine il magistrato potrebbe anche decidere per un provvedimento «cautelare», che allontani l’undicenne dalla situazione familiare, se questa dovesse risultare effettivamente a rischio”.