Baone, bimba immunodepressa in classe: i compagni si vaccinano per proteggerla

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 19 Novembre 2018 - 19:31 OLTRE 6 MESI FA
Baone, vaccino di gruppo dei compagni per la bimba immunodepressa

Baone, bimba immunodepressa in classe: i compagni si vaccinano per proteggerla

PADOVA – Si sono vaccinati in gruppo contro l’influenza per proteggere la compagna di classe immunodepressa. Questa la storia di solidarietà che arriva da una scuola primaria di Baone, in provincia di Padova, dove i bimbi si sono sottoposti al vaccino antinfluenzale insieme ai loro genitori e ai docenti. Una decisione presa per aiutare la loro compagna di banco, che non può vaccinarsi e il cui stato di immunodepressione comporterebbe gravi rischi anche solo per un banale virus stagionale. Una decisione che arriva dal Veneto, regione dove il movimento anti-vaccinista è particolarmente diffuso.

Gli studenti, i loro genitori e le maestre hanno così deciso di vaccinarsi in gruppo per perpetrare quella che viene chiamata “immunità di gregge” e porre un muro tra la bimba e il rischio di contrarre il virus, che le potrebbe provocare gravi patologie. Se infatti nella popolazione vi sono alti livelli di copertura vaccinale, questa impedisce la circolazione di virus e batteri, quindi vengono protette dall’infezione anche le persone che, per il loro quadro clinico, non possono essere sottoposte a vaccinazione. Il personale sanitario del Servizio vaccinazioni dell’Ulss 6 Euganea ha provveduto a vaccinare 20 bambini e bambine, di circa 8 anni, 3 insegnanti e un gruppo di genitori.

Domenico Scibetta, direttore generale dell’Ulss 6 Euganea, ha dichiarato al Corriere della Sera: “In un mondo spesso concentrato sull’interesse personale, questi bambini insieme alle loro famiglie e ai loro insegnati ci insegnano molto. L’altro, a quello che evangelicamente viene definito ‘il prossimo’ ovvero al nostro compagno di banco, al nostro vicino di casa, al nostro dirimpettaio di scrivania, si può donare il nostro tempo, la nostra attenzione, la nostra capacità di capire, facendoci carico del senso della comunità e del suo benessere. Gesti come questo hanno una grande importanza nel concreto, ma anche un significativo valore simbolico: ci fanno ben sperare per il futuro, un futuro abitato da uomini e donne consapevoli della bellezza e dell’utilità di essere cittadinanza attiva. Grazie di cuore per questo atto di solidarietà, strumento di prevenzione e di equità”.