Bari, bimba viveva come un cane. Il pm: “Il caso non si archivia”

Pubblicato il 11 Luglio 2011 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA

BARI – Non sarà archiviata l’inchiesta sulla vicenda di una bimba barese, che ha ora nove anni, cresciuta in condizioni di abbandono e degrado alla stregua del suo cagnolino con il quale condivideva anche il giaciglio. Il procuratore capo della Repubblica di Bari, Antonio Laudati, ha infatti richiamato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale e assegnato a se stesso il fascicolo sull’inchiesta che è stata avviata nell’ottobre del 2010.

Nei giorni scorsi il pm inquirente aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta che era stata avviata per la sola ipotesi di violenza sessuale a carico del minore. Da oggi, invece, la procura procederà per le ipotesi di abbandono di minore e maltrattamenti.

A questo scopo – riferisce una nota del procuratore – Laudati ha chiesto e ottenuto che le indagini fossero affidate a un nucleo specializzato nella tutela dei minori della polizia di Stato.

”Obiettivo degli investigatori – riferisce la nota – sarà quello di verificare non solo il grado di imputabilità dei genitori della minore (che sono entrambi assistiti dal servizio di igiene mentale, ndr), ma anche le eventuali omissioni compiute dai Servizi sociali, che seguivano la particolare situazione familiare, e da altri enti pubblici che erano a conoscenza della vicenda”.

In merito alle notizie di stampa sulla vicenda, il Procuratore ribadisce nella nota ”la volontà del suo Ufficio di non arrendersi mai di fronte alle ingiustizie, soprattutto, quando hanno come protagonisti i soggetti più deboli”.