Bari: compra un biglietto per Tel Aviv. Volo cancellato, lo scopre in aeroporto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2017 - 15:11 OLTRE 6 MESI FA
Bari: compra un biglietto Bari-Tel Aviv. Volo Mistral cancellato, lo scopre in aeroporto e non può andare a trovare il figlio

Bari: compra un biglietto Bari-Tel Aviv. Volo cancellato, lo scopre in aeroporto (foto d’archivio Ansa)

BARI – Aveva comprato un biglietto per andare a Tel Aviv ma ha scoperto solo all’aeroporto di Bari che la compagnia Mistral aveva soppresso quel volo. La storia della signora Rossella è stata raccontata su Repubblica. Secondo quanto dichiarato dalla compagnia, la comunicazione della sospensione del volo sarebbe stata inviata per mail a fine giugno ma la signora Rossella non ha ricevuto nulla. A meno che non le sia arrivata la email nella casella spam della posta elettronica, nel qual caso però dopo un mese viene automaticamente cancellata (e il volo era previsto il 14 agosto). Alla fine comunque la signora ha ricevuto il rimborso. Ma quel che più conta, non è potuta andare a trovare il figlio, che sta facendo il dottorato proprio nella capitale israeliana.

Racconta Stefania Losito su Repubblica Bari:

Era tutto organizzato. Madre e figlio, il 14 giugno scorso, avevano acquistato il biglietto per il volo M4147 Bari-Tel Aviv del 17 agosto, in partenza all’1,30 e arrivo alle 5,20, con la compagnia Mistral Air di Poste Italiane. Una volta giunta in aeroporto, all’orario e nel giorno previsto per l’imbarco, scopre di essere l’unica passeggera di un volo che non c’è. Guardando sul sito, la compagnia Mistral Air non ha più in programmazione la tratta Bari-Tel Aviv e fra i voli previsti sulla pagina real time del sito di Aeroporti di Puglia quel volo non compare: la compagnia l’ha cancellato, ma la signora Rossella non ne avrebbe ricevuto comunicazione.

Dal centralino fanno sapere di aver inviato una mail lo scorso 29 giugno, ma la mail non è mai arrivata e la cartella di posta elettronica indesiderata, dove a volte finiscono alcuni mittenti, si ripulisce ogni 30 giorni. Così nessuna traccia se ne può avere a distanza di quasi due mesi. La comunicazione, dicono dal customer service, sarebbe stata inviata per il tramite di un terzo vettore e non mediante lo stesso col quale il biglietto elettronico è stato recapitato. E lo scambio di posta elettronica sembra essere l’unico modo di comunicare variazioni da parte dell’azienda ai passeggeri, senza prevedere una ricevuta di ritorno. O senza immaginare per qualsivoglia ragione che un passeggero possa aver avuto disguidi con il pc o altro.