Bari. Parrucchiere offre lavoro su Fb ma…”astenersi donne sposate”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2017 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA

BARI – Cercasi parrucchiera, non sposata né con figli. Questo l’annuncio di lavoro che un parrucchiere di Bari ha pubblicato su Facebook attirando critiche e scatenando una vera e propria rivolta. Non solo l’uomo ha pubblicato l’annuncio, discriminando apertamente le donne sposate o con figli, ma ha anche difeso la sua scelta, ma vessato dai commenti è stato costretto a cancellarlo.

Francesca Savino sul quotidiano Repubblica nell’edizione di Bari scrive però che cancellare il suo post non è bastato, dato che le utenti di Facebook furiose hanno recensito la sua attività facendo scendere il punteggio a 1.9 su 5. Tutto inizia quando il parrucchiere pubblica questo annuncio su Fb:

“Cercasi parrucchieri: no cadaveri, vogliamo persone che diventino leader, che con gentilezza sprizzino professionalità dagli occhi e delle quali i clienti si innamorino”, il cui guadagno, in ogni caso, “verrà valutato al momento”.

Nei commenti il titolare del negozio chiarisce di non desiderare alle sue dipendenze donne con “impedimenti”:

“Mi dispiace. Ho sempre avuto problemi con donne sposate. Comunque grazie”, è la risposta. La posizione viene ulteriormente chiarita qualche riga più giù: se una ragazza assunta nel suo salone un giorno vorrà sposarsi e avere figli “farà delle scelte”.

“Anche io ho avuto una moglie e un figlio e in quel periodo l’ho tenuta a casa… assumendo un’altra persona non con figli. Tutte possono lavorare, ma assicurando la loro presenza. Altrimenti perché cercare lavoro? Non sono contro le mamme, anzi, ma devo assicurare lo stipendio a tutti” scrive ancora il parrucchiere. La posizione ha scatenato una piccola rivolta social di diverse donne, tanto da spingere il titolare a cancellare l’annuncio di lavoro”.

Le utenti non sono rimaste a guardare e così il parrucchiere ha visto il gradimento della sua pagina scendere, fino al punto di autorecensirsi e darsi il massimo del punteggio:

“Sono contento che le donne siano tra loro solidali. Ma io… sono d’accordo alle (testuale) donne lavoratrici. Ma se queste provocano problemi di malattie, assenze, e altro come la richiesta di part time, ovviamente do la priorità a chi non crea problemi del genere”.