Battipaglia. Dimesso dai medici, si accascia al pronto soccorso e va in coma: ospedale denunciato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2017 - 05:45 OLTRE 6 MESI FA
Battipaglia. Dimesso dai medici, si accascia al pronto soccorso e va in coma: ospedale denunciato

Battipaglia. Dimesso dai medici, si accascia al pronto soccorso e va in coma: ospedale denunciato

BATTIPAGLIA – Si era sentito male e così si era rivolto al pronto soccorso di Battipaglia. Dopo ben cinque ore in ospedale, arriva però la cartella di dimissioni. Per i medici Florea Manea, 62 anni e originario della Romania, sta bene e non ha bisogno di altre cure. Proprio mentre stava uscendo dall’ospedale però l’uomo accusa un altro malore, ma stavolta va in coma per una arresto cardiaco. Manea è morto dopo 8 mesi di agonia, senza mai risvegliarsi da quel 29 giugno, e ora la moglie ha deciso di denunciare l’ospedale.

Clemy De Maio sul quotidiano La Città di Salerno scrive che dopo la denuncia dei familiari sul caso è stata aperta un’inchiesta per accertare se i medici del pronto soccorso abbiano commesso degli errori. L’uomo che viveva a Capaccio da oltre 10 anni con la famiglia arrivò  in ospedale intorno alle 21 dello scorso 29 giugno per un malore, dove viene sottoposto ad una Tac e gli vengono somministrati dei farmaci. Dopo cinque ore Manea viene dimesso, ma a casa non è mai arrivato:

“La donna spiega che il coniuge si è accasciato prima ancora di poter uscire dal presidio ospedaliero, davanti al suo sguardo incredulo e alla presenza di un’amica che era andata con loro in ospedale. «I medici presenti non gli hanno prestato alcuna cura per circa trenta minuti – denuncia – solo dopo che mio marito era ormai cianotico in volto hanno iniziato a praticargli il massaggio cardiaco e a quel punto io e la mia amica siamo state allontanate. Quella sera ho poi rivisto Florea nel reparto di Rianimazione, già in coma per un arresto cardiaco».

Da allora l’uomo non si è più ripreso e ha vagato per ospedali a lunga degenza, fino a quando non è morto lo scorso 21 marzo e ora la famiglia vuole delle risposte e ha deciso di denunciare l’ospedale di Battipaglia:

“È stato allora che la moglie e la figlia Cristina hanno deciso di rivolgersi alla magistratura per capire cosa sia accaduto e se un intervento più tempestivo e ulteriori accertamenti diagnostici potevano evitare che il familiare andasse in coma, salvandogli la vita. Assistite dagli avvocati Carmine Gallo di Altavilla Silentina e Veronica Masucci di Capaccio Paestum, hanno presentato denuncia ai carabinieri, lamentando anche ritardi nella consegna della cartella clinica, che è stata richiesta il 19 gennaio e non era stata ancora consegnata quando l’uomo è spirato. Il sostituto procuratore Elena Cosentino ha quindi aperto un’inchiesta contro ignoti, e pochi giorni fa è stata eseguita l’autopsia, da cui si aspetta ora chiarezza sulle cause della morte”.