Benzina, sospese proteste tra Natale e Capodanno. Si accettano bancomat e carte

Pubblicato il 19 Dicembre 2012 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA
Benzina, sospese proteste tra Natale e Capodanno. Accettano bancomat e carte (Foto Lapresse)

ROMA – Scongiurato il Natale senza benzina, i gestori abbassano le armi: tra il 24 e fine anno sono sospese tutte le agitazioni. Verranno quindi accettate le carte di credito e i bancomat nella settimana prima di Capodanno. I vertici delle Organizzazioni di categoria dei gestori (Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio), hanno accolto l’invito del Governo e hanno deciso di sospendere tutte le forme di agitazione previste.

Alla luce dell’allarmante livello di tensione causato dall’inasprimento dei comportamenti delle compagnie petrolifere, le associazioni dei gestori riunite mercoledì mattina, hanno deciso di prendere positivamente atto dell’invito proveniente dal Governo e ritirano tutte le forme di protesta.

Nel dettaglio. Niente “No rid Day” prima di Natale, in base al quale ciascun gestore avrebbe dovuto lasciare “insoluto” il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull’adeguamento della propria remunerazione, in un giorno a scelta tra il 21, 22 e 23 dicembre prossimi. E in conseguenza del quale i petrolieri avevano ripetutamente minacciato di lasciare a secco impianti e automobilisti. E niente sospensione dell’accettazione di carte di credito e bancomat nella settimana prima di Capodanno.

Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio – si legge in una nota congiunta – ritengono che a questo punto il ministero dello Sviluppo economico debba urgentissimamente dare seguito agli accordi sottoscritti e ricercare gli strumenti idonei per costringere le compagnie petrolifere a rispettare concretamente le leggi in vigore che il Governo stesso ha emanato, assumendo quel ruolo di mediazione delle vertenze collettive che le norme prescrivono e riaprendo in sede ministeriale i tavoli aziendali di colore volti a rinnovare gli accordi economici scaduti da anni.

Non è tollerabile per il Paese – lamentano i gestori –  che il rispetto delle regole possa essere ragionevolmente ricercato solo ed esclusivamente attraverso azioni eclatanti e forme di protesta estrema. La ragionevolezza dimostrata dalla categoria deve perciò costituire per il Governo ed il ministero elemento ulteriore di stimolo per sbloccare subito la vertenza e ricondurre i comportamenti di tutti nell’alveo della legge.