Bergamo. Foto Duce, fasci e cimeli. Protesta contro bar “Colazione da Tiffany”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Luglio 2015 - 14:39 OLTRE 6 MESI FA
Bergamo. Foto Duce, fasci e cimeli. Protesta contro bar "Colazione da Tiffany"

Bar Colazione da Tiffany a Bergamo (Foto Facebook)

BERGAMO – Foto di Benito Mussolini alle pareti, fasci littori, il calendario del Duce in offerta a 4 euro proprio sopra la cassa per pagare e altri cimeli della X Mas. Questo l’arredamento del bar “Colazione da Tiffany” di Bergamo che ha attirato proteste perché diventato il punto d’incontro dei militanti di Casa Pound.

Fabio Paravisi sul Corriere della Sera nell’edizione di Bergamo scrive che il bar è “una macchina del tempo in camicia nera”  e che il suo titolare, Vinicio Morzenti, non appare turbato dalle proteste né nega di apprezzare il fascimo:

“1.L’aquila della Repubblica sociale sulla macchina del caffè
Sulla macchina del caffè c’è l’aquila della Repubblica sociale con tre santini di Mussolini, sopra la cassa si offre a 4 euro il calendario del Mascellone, sulla parete sventola un vessillo della X Mas.

2.Il bar: una macchina del tempo in camicia nera
Chi passa sotto un’insegna così vezzosa, sfiorando un poster di Audrey Hepburn, non si aspetta di piombare a capofitto nel Ventennio. Invece si ritrova circondato da compilation mussoliniane («Molti nemici molto onore», «Chi si ferma è perduto», «Sposi della vita, amanti della morte»), vede un ritratto della buonanima appeso sopra il calendario dell’Atalanta, nota sul tavolino una tovaglia d’epoca con le scritte «Duce» e tanti piccoli fasci.

3.Il locale è punto d’incontro di Casa Pound
Il locale è punto d’incontro di Casa Pound, e questo ha allarmato qualcuno che ha infilato nelle cassette della posta del quartiere l’allarme sulla presenza di «simboli fascisti». «È scandaloso e inaccettabile, ancora prima che illegale — si legge nel volantino anonimo, diffuso anche dai giovani di Cascina Ponchia —, che in un’attività di pubblico servizio vengano supportate attività che inneggiano al fascismo». Come le riunioni di Casa Pound, «famosa per le aggressioni a immigrati e oppositori».

4.Il titolare: «Nel mio locale anche extracomunitari e gay»
Anche i clienti casuali vengono colti di sorpresa dall’arredamento fuori tempo massimo. Una lettrice ha scritto al Corriere Bergamo: «Ero con mia madre. Imbarazzata con lei (che ha combattuto il fascismo) abbiamo cambiato bar. Possibile che nessuno metta dei limiti? L’apologia di fascismo è reato». «Io fascista? Certo»: Morzenti si esibisce in un saluto romano e replica: «Sono fiero di essere fascista, orgoglioso di appartenere a Casa Pound. Ma il mio locale è frequentato da extracomunitari e da gay, categorie di persone che stimo, rispetto e con le quali sono in ottimi rapporti».

5.Affissi alle pareti anche i tariffari delle case chiuse
Basta un suggerimento e Morzenti rilegge la storia sui due piedi. Il Duce? «Ha inventato tutto, ma è stato tradito da coloro che aveva intorno». Le leggi razziali? «Lui non le voleva, le ha firmate il re». Difficile dire che l’estrema destra sia amica di immigrati e gay: «Siamo amici di tutti, a favore del popolo e contro le banche e il capitalismo». Ha affisso i tariffari delle case chiuse. «Meglio del mercato della carne di oggi»”.