Ruby ai pm: “Le ragazze facevano le foto del bunga bunga per ricattare Berlusconi”

Pubblicato il 17 Febbraio 2011 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA

Barbara Guerra

ARCORE – Per entrare nella villa di Berlusconi ad Arcore bastava dire di conoscere Nicole Minetti o Emilio Fede. Stando a quanto scrivono Piero Colpaprico e Giuseppe D’Avanzo su Repubblica, erano questi due, nella versione resa da Ruby ai pm di Milano, i “passepartout” per Villa San Martino. Le ragazze, secondo la marocchina, avrebbero così potuto portare all’interno della residenza del premier qualsiasi oggetto senza essere controllate: dunque sarebbe stato facile per loro scattare foto delle “serate del bunga bunga”. Secondo Ruby, dunque, anche altre ragazze ospiti del premier avrebbero pensato di usare quelle foto come arma di ricatto.

Ecco le parole di Ruby, riportate dai due cronisti: “Un controllo, il primo e il solo, deriva dal fatto di essere invitati da Nicole o da Emilio Fede. La garanzia è che loro ti accompagnano o ti chiamano. Dopo non c’è alcun controllo. Dentro si può portare di tutto: senza problemi i telefoni cellulari. Ho sentito io stessa come due ragazze, Barbara Guerra e Marianne Puglia, fossero invidiose dei vantaggi di Nicole, della sua fortuna, della sua vicinanza al presidente. Barbara e Marianne si dicevano che, se fosse stato necessario, potevano sempre vendere al miglior offerente le immagini che avevano già scattato”.

Ruby avrebbe spiegato anche, sempre secondo quanto scritto su Repubblica, perché le ragazze non hanno divulgato prima immagini così compromettenti: “Hanno il loro tornaconto come peraltro l’ho avuto anch’io. Nei tre mesi che ho frequentato Berlusconi ho ricevuto da lui, esclusi i regali e i gioielli, 187 mila euro”.