Marcella Bonfanti e Gianangelo Franchina morti sul Bernina

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Dicembre 2015 - 17:17 OLTRE 6 MESI FA
Bernina: due alpinisti precipitano e muoiono

Bernina: due alpinisti precipitano e muoiono (foto Ansa)

SONDRIO – Non hanno avuto scampo, i due alpinisti lombardi – un uomo e una donna, amici da tempo e accomunati dalla grande passione per le scalate – precipitati mentre affrontavano il canalone Folatti, per risalire il versante italiano del Pizzo Bernina, nel territorio comunale di Lanzada (Sondrio), un percorso molto impegnativo, in questa stagione caratterizzato dalla presenza di neve e ghiaccio. Entrambi sono morti. Marcella Bonfanti, 43 anni, di Lecco, e Gianangelo Franchina, 46 anni, di Alzate Brianza (Como), erano partiti sabato per raggiungere l’alta Val Malenco.

Nella serata hanno dormito alla capanna Marinelli, in questo periodo adibita a solo bivacco e non a rifugio come invece nei mesi estivi, per poi iniziare la scalata all’alba di domenica. L’allarme è scattato ieri, quando i due non si sono presentati al lavoro. I familiari hanno inizialmente allertato il Soccorso Alpino di Lecco che ha subito informato i colleghi della VII Delegazione di Valtellina e Valchiavenna. Nella tarda mattinata – dopo una ricognizione aerea con l’elicottero del 112 – i soccorritori hanno individuato i corpi senza vita degli alpinisti, a quota 3400 metri, mentre in precedenza era stata ritrovata la loro auto parcheggiata in località Campomoro.

Non era però possibile recuperare le salme con il verricello, nella posizione impervia in cui si trovavano, motivo per cui è stato necessario mettere in azione le squadre da terra. I tecnici del Cnsas, che hanno operato con i militari del Sagf (Soccorso alpino della Guardia di Finanza) di Sondrio si sono dovuti calare per circa 300 metri, in un’area soggetta a scariche di sassi, neve e ghiaccio. L’intervento di recupero dei cadaveri si è concluso prima che sopraggiungesse il buio. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio della Guardia di Finanza.

Comunque da un primo accertamento sarebbe emerso che i due sono precipitati per circa 150 metri e morti sul colpo. Non è escluso che si sia staccata all’improvviso una piccola valanga che li ha travolti lungo il tracciato. La via, infatti, termina con un saracco verticale (parete di ghiaccio instabile) molto insidioso e Bonfanti e Franchina sono finiti precipitando insieme (erano in cordata) incastrati fra le rocce e il nevaio.