Bertolaso condannato a risarcire Travaglio, Padellaro e il Fatto Quotidiano

Pubblicato il 9 Febbraio 2013 - 18:19| Aggiornato il 15 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, è stato condannato dal Tribunale di Roma, scrive Antonio Massari sul Fatto Quotidiano, a risarcire Marco Travaglio, Antonio Padellaro e il quotidiano da loro diretto “per 6mila euro in favore di tutti i convenuti” e al “pagamento delle spese processuali per 5mila euro”.

La condanna arriva dopo che Bertolaso, scrive sempre il Fatto Quotidiano, nel dicembre del 2010 aveva chiesto un risarcimento di 120mila euro a Travaglio, Padellaro e all’Editoriale Il Fatto Spa perché l’articolo intitolato Bertolao Meravigliao era “gravemente offensivo”.

Spiega Massaro sul Fatto Quotidiano:

“In gergo si chiama “lite temeraria”: Bertolaso, in sintesi, non poteva ignorare di avere torto. Eppure ha intentato una causa – con tutto l’impiego di tempo e il denaro pubblico conseguente – che doveva sapere di perdere. L’articolo firmato da Travaglio riguarda l’inchiesta sugli appalti del G8 e la cricca – a partire dal provveditore per i lavori pubblici Angelo Balducci e dall’imprenditore Diego Anemone – che li pilotava. In quei giorni la cronaca giudiziaria raccontava degli incontri che Bertolaso intratteneva, nel centro Sport Salaria Village, con una massaggiatrice procurata, secondo l’accusa, dagli uomini della cricca. Bertolaso è attualmente sotto processo a Roma e nel 2010 cita in giudizio Travaglio, Padellaro e Il Fatto (…) per diffamazione.

(…) In realtà, a giudicare dalla sentenza,(…) Travaglio non ha diffamato, né scritto il falso, e la sentenza commenta alcuni passaggi del brano incriminato: “La locuzione ‘ Emergenza bikini ’ allude in termini privi di volgarità al contenuto di una intercettazione in cui Simone Rossetti si assicurava che la donna da mettere a disposizione di Guido Bertolaso indossasse determinata biancheria. L’espressione ‘ Squadra della prostituzione civile spa ’ rappresenta un gioco di parole per ironizzare sulle prestazioni di tipo sessuale nelle quali, secondo l’accusa, si erano sostanziati i vantaggi offerti al Capo della Protezione civile. La storpiatura del nome in ‘Bertolao Meravigliao’ allude chiaramente al fatto che l’incarico di scegliere le ragazze fosse stato dato da tale Regina De Fatima Profeta, che in passato aveva partecipato a una trasmissione televisiva in cui si ballava e cantava una canzone dal titolo Cacao Meravigliao”.