Bologna, altro tassista accoltellato: 3 casi in pochi giorni

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2016 - 22:39 OLTRE 6 MESI FA
Bologna, altro tassista accoltellato: 3 casi in pochi giorni

Bologna, altro tassista accoltellato: 3 casi in pochi giorni

BOLOGNA – “La prima coltellata l’ho presa senza nessun motivo mentre ero con le mani sul volante”. Lo racconta Stefano Mazzoli, tassista di 40 anni aggredito lunedì notte a Bologna. E’ il terzo caso nell’arco di poche settimane. A fine marzo c’erano state altre due aggressioni ai danni di tassisti: un 67enne era stato ferito a martellate in testa in via Colombo da un uomo, poi arrestato dalla polizia e deceduto il giorno dopo in carcere per arresto cardiaco. Pochi giorni prima, in via Gobetti, è toccata a un tassista 46enne, bastonato e rapinato da due finti clienti, che gli avevano portato via 250 euro e un Iphone 6.

E’ successo un’altra volta verso le 4 di lunedì notte in zona Andrea Costa. Vittima Stefano Mazzoli, che ai microfoni dell’emittente E’ Tv Mazzoli racconta: “Quell’uomo aveva la faccia un po’ strana – ricorda – gli occhi sbarrati, con un fondo di rosso”. Era un italiano, sulla trentina. Gli ha chiesto di andare al Ghisello, poco dopo lo Stadio e, una volta giunti a destinazione gli ha intimato: “Accosta qua”.  Poi, ha sentito “qualcosa di freddo sul collo”, era la lama del coltello.

“Ha cercato di darmi un secondo colpo – racconta ancora il tassista – ma sono stato bravo e fortunato, sono riuscito a bloccargli la mano. E il coltello è caduto nel posto anteriore del mio taxi”.

Mazzoli ha ripetuto più volte di non aver paura, altrimenti non lavorerebbe di notte (“lavoro di notte da 14 anni”), ma certo davanti ad armi da taglio o bastoni “è sempre meglio lasciar perdere”. Il consiglio è rivolto ai colleghi. Ma ci vuole anche fortuna dal momento che nel suo caso il malvivente ha preferito darsi alla fuga.

Mazzoli è stato portato al Maggiore con un taglio al collo e in condizioni di media gravità. Se l’è cavata con un taglio superficiale al collo e un buco al pile che indossava.