Bologna. Bimba di 3 anni affidata a coppia gay: “C’è benessere e serenità”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Novembre 2013 - 08:32 OLTRE 6 MESI FA
Bologna. Bimba di 3 anni affidata a coppia gay: "C'è benessere e serenità"

Bologna. Bimba di 3 anni affidata a coppia gay: “C’è benessere e serenità”

ROMA – Una bimba di tre anni è stata data in affidamento temporaneo ad una coppia gay. “C’è benessere e serenità”, ha sancito il giudice del Tribunale dei Minori che ha deciso per l’affidamento.

Nella città di Bologna, dove da sempre i diritti civili godono di particolari attenzioni, accade per la prima volta in Italia che un giudice, Giuseppe Spadaro, conceda l’affido ai due papà, genitori “temporanei” che con la bimba non hanno legami biologici: una coppia stabile, di mezza età e con un buon reddito. Una coppia come tante, che ha ottenuto l’approvazione anche dai servizi sociali.

Amelia Esposito sul Corriere della sera racconta:

“La coppia affidataria non vive nel capoluogo dell’Emilia Romagna, ma in un’altra città della regione. Si tratta di due uomini di mezza età, con un lavoro e un buon reddito, che convivono da tempo. Sono una coppia stabile e affidabile, secondo i servizi sociali, che hanno espresso parere favorevole al provvedimento. L’altra protagonista è una bambina di tre anni, che vive nella stessa città emiliana e che conosce bene i due gay. Li frequenta da tempo ed è talmente affezionata a loro da chiamarli «zii» sebbene non vi sia alcun legame di parentela. Insomma, i servizi, prima, e i giudici, poi, hanno ritenuto che ci fossero tutte le condizioni di benessere e serenità richieste dalla legge”.

Non un’adozione quella della coppia, va sottolineato, ma un affidamento temporaneo. L’adozione è regolata infatti da leggi più stringenti, perché recide il legame con i genitori naturali, mentre l’affidamento è temporaneo e per la tutela del minore:

“E se per le adozioni la legge italiana parla espressamente di coppia sposata, per l’affidamento è previsto che la nuova famiglia possa essere una coppia tradizionale, meglio se con altri figli minori in casa, ma anche una «comunità di tipo famigliare» – formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori – o anche un single. Non c’è una voce specifica per le coppie omosessuali, ma neppure nessun passaggio che le escluda”.

Lo scorso gennaio la Cassazione aveva affidato un bimbo a due mamme, ma una di queste era la sua madre biologica, e aveva sancito che ritenere che

“sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale è un mero pregiudizio”.

La decisione presa dal giudice di Bologna, proprio perché gli “zii” non hanno alcun legame di parentela con la bimba, è sicuramente una situazione delicata che solleverà polemiche, ma è un nuovo passo verso la conferma dei diritti delle coppie omosessuali in Italia:

“La coppia, tra l’altro, non era stata considerata all’altezza del compito dalla Procura minorile del capoluogo emiliano, che si era opposta all’affidamento temporaneo. E che magari, a questo punto, potrebbe anche decidere di impugnare il provvedimento. Ma intanto, in un’altra città della pianura emiliana, ci sono due omosessuali che festeggiano e una bambina che presto andrà a vivere assieme ai suoi «zii»”.